Il primi giorni di scuola rappresenta un momento carico di significato e denso di emozioni che richiama alla memoria di noi adulti una serie di ricordi, più o meno piacevoli, legati a questo momento. Il vissuto di ogni genitore, più o meno consapevolmente, influenza il proprio modo di affrontare l’ingresso del proprio figlio a scuola.  E’ opportuno sostenere il bambino durante questo cambiamento senza trasmettere troppa preoccupazione e nemmeno eccessivo entusiasmo, rischieremmo di sovraccaricarlo di un peso eccessivo difficile per lui da sostenere: è una fase delicata e importante che ciascun bambino affronterà in maniera del tutto personale, coi propri ritmi e tempi. Noi genitori dobbiamo porci in una posizione di rispetto e comprensione verso i nostri figli, condividere le loro emozioni legate a questo momento e sostenerli pazientemente per il tempo loro necessario. Sforziamoci di non far prevalere le nostre aspettative o i nostri bisogni, ma piuttosto poniamoci in ascolto dei bisogni del nostro bambino.. se la maestra chiede di portare a scuola un libro che si ha a casa, facciamogli pure scegliere Geronimo Stilton e non “obblighiamolo” a portare a scuola “Guerra e Pace”!! I cambiamenti in atto sono tali che non è facile per un bambino affrontarli sempre in maniera serena e immediata.
Tutti gli dicono che ormai è diventato grande perché ora finalmente va a scuola.. di fatto, però, lui si sentiva davvero grande quando frequentava l’ultimo anno della scuola dell’infanzia ed era il più alto tra i compagni piccoli e mezzani.. ora invece si ritrova in classe prima e dunque ad essere di nuovo il più piccolo.. essere il più piccolo in un ambiente completamente nuovo può essere molto faticoso. L’ambiente improvvisamente si trasforma. Laddove predominavano giochi quali lego, burattini, macchinine, bambole e soprattutto materiali morbidi, musiche e filastrocche da ascoltare e ballare, ora a prevalere sono invece materiali rigidi e spigolosi, parole scritte su carta e pochi giochi da inventare. L’ambiente continua a essere accogliente e colorato, me è strutturato per rispondere a nuovi bisogni. Le richieste aumentano e soprattutto compare una dimensione valutativa che avrà un peso rilevante per il bambino e che influirà sullo sviluppo della sua autostima. Durante l’infanzia viene data molta importanza all’apprendimento spontaneo, mediante attività volte a stimolare la creatività e le abilità. A scuola si ha un tipo di apprendimento mediato dalla figura dell’insegnante, aumentano di conseguenza le richieste di attenzione, concentrazione e performance. All’inizio è molto difficile per un bambino anche solo rimanere seduto su una sedia, più o meno composto, per ore.. inoltre non ha nemmeno più la “scusa” di alzarsi per andare a temperare perché ormai hanno inventato i temperini con il contenitore!! Questa immagine può far sorridere, ma di fatto ci vuole del tempo per abituarsi a questi nuovi ritmi. Diamo ai bambini la possibilità di ricaricarsi garantendo loro un giusto numero di ore di sonno e una sana alimentazione che non li appesantisca troppo e che dia loro l’energia necessaria. E le regole? Aumentano sempre di più, e non sempre è facile per un bambino comprenderle fino in fondo. Le regole di base già dovrebbero essersi consolidate, ma siamo certi che i bambini hanno davvero capito che per rispetto dei turni nel parlare si intende alzare la mano e attendere che la maestra ci dia la parola, e non parlare con la mano alzata?! E’ necessario stabilire delle regole di buona convivenza all’interno della classe per poter garantire un ordine e un clima favorevoli all’apprendimento.. I bambini si troveranno disorientati dinanzi a tutte queste novità: non smettono di aver bisogno di  riferimenti, “semplicemente” questi riferimenti cambiano, ma ci vuole tempo perché diventino tali. La maestra diviene ancora una volta un riferimento affettivo importante, ma i bambini non potranno avere più con lei un rapporto esclusivo, che magari era loro un po’ più concesso alla scuola dell’infanzia. La sua attenzione dovrà distribuirsi tra tutti i bambini della classe, li osserverà e farà in modo di individuare per ciascuno le strategie più idonee per favorire l’apprendimento. L’attenzione si concentra inevitabilmente sullo sviluppo cognitivo, senza ovviamente tralasciare la dimensione affettiva: le due componenti sono interdipendenti e necessarie per un positivo apprendimento. L’attenzione e la concentrazione vanno stimolate predisponendo anche a casa uno spazio e un tempo adeguati per le attività di studio; vanno preservati i momenti di tempo libero, evitando di riempire le agende dei bambini con corsi e attività troppo strutturate. Bisogna favorire, per quanto possibile, momenti di incontro con i compagni, e non solo per fare i compiti insieme ma anche per condividere momenti di svago. Aiutiamo i nostri figli ad essere autonomi e a responsabilizzarsi senza sovraccaricarli eccessivamente: insegniamo loro a gestire e ad avere cura dei propri materiali, a imparare a farsi da soli la cartella, a ricercare un metodo di studio che li soddisfi… Continuiamo a premiare i successi e insegniamo loro a fare tesoro dei propri insuccessi.. cerchiamo da subito di instaurare con le maestre e con la scuola un clima di fiducia, affidiamoci a loro con serenità ricercando un dialogo aperto e dimostrandoci collaborativi. Manteniamo costante la nostra attenzione e cerchiamo di affrontare le eventuali problematiche che dovessero insorgere in maniera costruttiva. Lo scontro non aiuta, distrugge e logora. Cerchiamo di fare rete intorno ai nostri bambini.. una rete che sia in grado di proteggerli e di sostenerli, ma  che possa anche dare loro la spinta giusta, proprio come un jumping, per riuscire a saltare sempre più in alto….

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By Klara

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Image.. NICOLAS

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