Trasparente come l’acqua e il cielo, il Blu è il colore dell’infinito, Kandinskij che ha elaborato la teoria emozionale dei colori, lo preferiva L’arte è un importante mezzo di comunicazione e di espressione che vive di emozioni e quindi di colore. Di questo è pienamente consapevole il pittore russo Vasilij Kandinskij che ha elaborato la teoria emozionale dei colori applicato al linguaggio artistico. Alla base del suo pensiero c’è l’incontro con i testi teosofici, in particolare con l’antroposofia di Steiner, che si rivela uno stimolo fondamentale per la concezione del colore: scardinare i limiti della rappresentazione tradizionale, dirigere la scelta e la giustapposizione dei colori corrispondenti a un certo fenomeno psichico, ad una data vibrazione spirituale o una precisa manifestazione dell’energia vitale. L’azzurro è il colore preferito di Kandinskij, quello stesso colore che era anche il più amato dai pittori simbolisti alla fine del secolo precedente. “Più l’azzurro è profondo e più richiama l’idea di infinito, suscitando la nostalgia della purezza e del soprannaturale.. Andando molto in profondità, il blu sviluppa l’elemento della quiete”.
Vasilij Kandinskij nato a Mosca, 16 dicembre 1866 – Neuilly-sur-Seine, 13 dicembre 1944. è stato un grande pittore russo, considerato il primo artista ad aver dipinto opere completamente astratte. “In ogni quadro è misteriosamente racchiusa un’intera vita, una vita piena di dolore e di dubbi, di ore d’entusiasmo e di luce. I primi colori che mi fecero grande impressione sono il verde chiaro e brillante, il bianco, il rosso carminio, il nero e il giallo ocra. Avevo allora tre anni. Non bisogna usare un colore perché esiste in natura ma perché è necessario al quadro. Il Bianco ci colpisce come un grande silenzio che ci sembra assoluto. Interiormente lo sentiamo come un non-suono, molto simile alle pause musicali che interrompono brevemente lo sviluppo di una frase o di un tema, senza concluderlo definitivamente. Tanto più scuro è l’Azzurro tanto più esso attira l’uomo nell’infinito, risveglia in lui la nostalgia del puro e, in fin dei conti, del soprasensibile. È il colore del cielo come noi ce lo immaginiamo al suono della parola cielo. I Colori Squillanti si intensificano se sono posti entro forme acute per esempio il giallo in un triangolo, i colori che amano la profondità sono rafforzati da forme tonde l’azzurro per esempio, da un cerchio. Se, quando il Rosso si avvicina allo spettatore, nasce l’arancione, quando si ritrae nel blu nasce il viola, che tende appunto ad allontanarsi da chi guarda. Il viola è dunque un rosso fisicamente e psichicamente più freddo. Il rosso caldo, rafforzato dal giallo che gli è affine, forma l’arancione. L’Arancione è come un uomo sicuro della sua forza, che dà un’idea di salute. Il suo suono sembra quello di una campana che invita all’Angelus, o di un robusto contralto, o di una viola che esegue un largo. Il Rosso che di solito abbiamo in mente è un colore dilagante e tipicamente caldo, che agisce nell’interiorità in modo vitalissimo, vivace e irrequieto. Senza avere la superficialità del giallo, che si disperde in tutte le direzioni, dimostra un’energia immensa e quasi consapevole. Il Grigio è silenzioso e immobile. La sua immobilità però, è diversa dalla quiete del verde, che è circondata e prodotta da colori attivi. Il grigio è l’immobilità senza speranza..”
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By Kandinskij