Il 24 giugno è la notte di San Giovanni, da sempre considerata una notte magica, che segue il solstizio d’estate quando il sole è al suo apice e imprime forza e vigore alla natura e alle sue creature. Gli antichi credono che questa notte sia particolarmente magica perché proprio in questa notte “cadde la rugiada degli Dei“, leggenda nata dalla credenza che il solstizio d’estate sia la porta attraverso la quale gli dei facevano passare i nuovi nati sotto forma di rugiada. San Giovanni Battista è il patrono di Firenze e di Torino e per tutta la settimana potete assistere a numerose celebrazioni ed eveni quali l calcio storico o i tradizionali fuoci d’artificio. Ma in campagna la festa in onore di San Giovanni è da considerarsi il primo giorno di una nuova stagione e di magia, dove la natura si trova nel suo massimo vigore e splendore, dove la rinascita è forte e bisogna incanalare queste forze per non incorrere in eventi avversi, che si possono manifestare sotto forma di malattie, siccità e tempeste, e che possono rovinare i raccolti. La leggenda narra che durante questa notte il sole, rappresentato come il fuoco, si sposi con la luna, rappresentata come l’acqua, e da questa credenza nascono i riti dei falò e della rugiada, presenti nella tradizione contadina e popolare. In questa notte le piante e i fiori vengono influenzati da una particolare forza e per sfruttarle al meglio si può preparare l’acqua di San Giovanni. Un’altra leggenda narra che durante questa notte magica e ricca di forza, le streghe si riunissero attorno ad un antichissimo albero di noce, e con i frutti di questi alberi stregati, ancora verdi e madidi di rugiada preparassero il nocino, un liquore considerato terapeutico… Per preparare l’acqua di San Giovanni bisogna raccogliere, durante la vigilia del 24 giugno, una misticanza di erbe e fiori che può essere composta da ginestre, papaveri, fiordalisi, petali di rose canine e di rose coltivate, caprifogli, foglie profumatissime dell’erba di santa Maria, menta, iperico chiamato anche erba di san Giovanni che ha proprietà paragonabili ad alcuni psicofarmaci, mazzi di sambuco, garofanetti, trifoglio, ranuncoli, lavanda, camomilla matricaria, timo, amaranto, basilico, salvia, rosmarino, centinodio, mentuccia, malva e foglie di noce, artemisia dedicata a Diana-Artemide, finocchio selvatico è potente amuleto utile ad affinare l’occhio negli inganni, l’avena simbolo d’abbondanza che aiuta a fare la scelta giusta. Al tramonto bisogna immergerle in un bacile d’acqua e lasciarle fuori tutta la notte in modo che la rugiada magica vi si depositi sopra. La mattina del ventiquattro ci si può lavare il viso e il corpo con questa acqua profumata, in un rito sacro e misterioso tramandato da anni, quest’acqua ha il potere di preservare dalle malattie, scacciare il malocchio e la malasorte. Un’altra usanza della notte di San Giovanni sono i fuochi, accendere un fuoco durante questa notte è un rito propiziatorio e purificante infatti si crede che scaccino i demoni e le streghe e prevengano le malattie. Danzando intorno al fuoco si scaccino le streghe che volano nel cielo prima di andare al mitico noce di Benevento dove si tiene il loro convegno annuale; si rafforzino con la catena delle mani l’amicizia e la solidarietà.. si diventi immuni dalle avversità saltando le braci avanti e indietro.. si crede che i giovani che salteranno le braci del fuoco si sposeranno entro l’anno e saltare in coppia favorisce la nascita di un bimbo. La cenere dei fuochi di San Giovanni, sparsa nei campi, si pensa che protegga i semi dai parassiti, mentre un tizzone spento di questo fuoco magico protegga la casa dai ladri. I nostri fiori dell’acqua di San Giovanni domattina sono pronti …