Ci sono Riti nell’Antico Testamento cristiano, ebraica e anche nel mondo pagano: il digiuno e la meditazione, la preghiera hanno ruoli importanti, oggi possiamo praticare astinenza dal cibo, recitare la nostra preghiera che viene dal cuore e raccogliendosi in meditazione silenziosa in ogni momento della giornata per la nostra preziosa crescita Spirituale……….. ‘’Il digiuno si riferisce principalmente alla quantità di cibo, mentre l’astinenza guarda a ciò che si mangia.. quando si compie il digiuno, è possibile fare un solo pasto completo mentre gli altri saranno leggeri in base alle consuetudini. Non si consumano cibi solidi nel resto del giorno, ma sono consentiti i liquidi, inclusi il tè, il caffè e i succhi. L’astinenza, invece, che è propria dei venerdì di Quaresima, esclude il consumo di carne.. un alimento che può essere sostituito da altri cibi come le verdure o il pesce. La tradizione distingue quindi tra digiuno e astinenza, anche se le due tipologie vanno osservate assieme il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo.. in questo tempo di Quaresima, che mira alla nostra conversione, il digiuno serve ad affrancarci da tutto quanto ci lega a noi stessi e alle nostre passioni. Non può essere ridotto a un peso oneroso o a un semplice esercizio, come fosse una dieta, perché preparare una grande festa con il digiuno è un modo per sottolinearne l’importanza.. Nell’Antico Testamento esso rappresenta un richiamo a farsi umili davanti a Dio e rimanda alla totale dipendenza dal Signore riconoscendo nel cibo, che mantiene l’uomo in vita, un dono dell’Altissimo. Così si digiuna, ad esempio, prima di una sfida difficile, prima di chiedere una grazia oppure per implorare perdono per un peccato.. tutto questo rimane valido anche nel Nuovo Testamento.. nel Codice di Diritto canonico, si stabilisce che l’astinenza dalle carni o da altro cibo debba essere osservata in tutti i venerdì dell’anno, eccetto se coincidono con un giorno annoverato tra le solennità, l’astinenza e il digiuno, invece, il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì della Passione e Morte del Signore. La rinuncia non è fine a sé stessa e nemmeno una prova di mero dominio personale, se desideriamo essere liberi da quanto ci opprime, è sempre per tornare a Dio, per vivere la carità con tutto il cuore e con tutta l’anima e per amare il prossimo come se stessi’’..
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By KLARA