Quale felicità dobbiamo cercare ? Quella che deriva dall’essere in pace ora ! Il nemico della felicità è l’ego. L’ego racconta delle storie per convincerti che tu non puoi essere in pace ora e che non puoi essere pienamente te stesso. Essere in pace ed essere te stesso, sono una cosa sola. L’ego dice: forse, ad un certo punto in futuro, sarò in pace – se accadrà questa, quella e quell’altra cosa. Oppure dice: non sarò mai in pace a causa di ciò che è accaduto in passato. Ascolta le storie delle persone, potrebbero, tutte, essere intitolate “perché non posso essere in pace ora”. L’ego non sa che la sola opportunità di essere in pace è ora. O forse lo sa e teme che tu lo possa scoprire. La pace, in ultima analisi è la fine dell’ego. Come essere in pace ora? Facendo pace con il momento presente. Il momento presente è il campo in cui la partita della vita accade. Non può succedere in nessun altro luogo. Una volta che hai fatto pace con il momento presente, osserva cosa accade, ciò che puoi fare o decidi di fare, o piuttosto ciò che la vita decide di fare attraverso te. Ci sono tre “segreti” che racchiudono l’arte di vivere e di ogni successo e felicità: Essere uno con il flusso della Vita.. Realizzi allora che non sei tu che vivi la vita, ma che è la vita a vivere te.. La vita è il danzatore e tu sei la danza.. L’ego ama prendersela con la realtà. Cos’è la realtà? È ciò che è presente ovunque. Buddha la chiamò tatata – totalità della vita, vale a dire la totalità di questo momento. L’opporsi a questa totalità è una delle principali caratteristiche dell’ego. Questo è il modo in cui fai soffrire te stesso e gli altri e neanche ti rendi conto di ciò che stai facendo, non sai che stai creando l’inferno sulla terra. Creare sofferenza senza riconoscerlo – è l’essenza del vivere in modo inconscio; ciò vuol dire essere completamente posseduto dall’ego. Il grado d’incapacità dell’ego di riconoscersi e di vedere ciò che sta facendo è stupefacente e incredibile. Fa esattamente ciò che condanna negli altri e non lo vede. Quando ciò gli viene fatto notare, nega indignato, usa astuzie e auto-giustificazioni per distorcere i fatti. Fanno questo le persone, le associazioni e i governi. Quando ogni altra cosa fallisce si arriva ad urlare e persino alla violenza fisica. Possiamo così capire la profonda saggezza delle parole di Gesù sulla croce: “Perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Per porre fine alla miseria che ha afflitto la condizione umana per migliaia di anni, incomincia da te stesso e divieni responsabile del tuo stato interiore in ogni momento. Vale a dire ora. Chiedi a te stesso: “C’è negatività in me ora?”. Poi diventa vigile, attento ai tuoi pensieri e alle tue emozioni. Ricerca l’infelicità presente in sordina, sotto qualunque forma, come scontento, nervosismo, l’essere “stufi” e così via. Poni attenzione ai pensieri che apparentemente giustificano o spiegano questa infelicità, ma che in realtà ne sono la causa. Quando diventi consapevole della presenza di uno stato negativo dentro di te non vuol dire che hai fallito. Vuol dire che hai avuto successo. Fino al momento in cui sorge la consapevolezza, c’è identificazione con gli stati interiori, e questa identificazione è l’ego. Con la consapevolezza giunge la dis-identificazione da pensieri, emozioni e reazioni. La dis-identificazione non va confusa con il rifiuto. Quando i pensieri, le emozioni, o le reazioni sono riconosciuti (come tali), la dis-identificazione accade automaticamente. Il tuo senso del sé, di chi tu sei volge verso un cambiamento. Prima c’erano pensieri, emozioni e reazioni; ora tu sei consapevolezza, la Presenza cosciente che osserva quegli stati. “Un giorno io sarò libero dall’ego”. Chi sta parlando? L’ego. Liberarsi dall’ego non è un grande lavoro, ma uno piccolo. Tutto ciò di cui hai bisogno è essere consapevole dei tuoi pensieri ed emozioni, mentre stanno accadendo. Questo non è realmente un “fare”, ma un “vedere” vigile. In tal senso è vero che non c’è niente che tu puoi fare per liberarti dall’ego. Quando questo cambiamento, che è un cambiamento dal pensare all’essere consapevoli, accade, una intelligenza molto più grande dell’astuzia dell’ego incomincia ad operare nella tua vita. Le emozioni e persino i pensieri, attraverso la consapevolezza, si spersonalizzano. Se ne riconosce la natura impersonale. Non c’è più un sé in essi. Sono soltanto pensieri umani, emozioni umane. La tua intera storia personale, che alla fine è niente di più che una storia, un conglomerato di pensieri ed emozioni, diviene di secondaria importanza e non occupa più l’avamposto della tua coscienza. Non costituisce più il fondamento del tuo senso di identità. Tu sei la luce della presenza, la consapevolezza che viene prima ed è più profonda di qualunque pensiero ed emozione….
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By Eckart Tolle