Possono tutti i sogni essere desideri? E’ qui che entra in gioco Jung, il quale considera il sogno, ponte tra la sfera conscia e quella inconscia, come una rappresentazione simbolica dell’inconscio. La visione junghiana guarda al sonno come un momento nel quale il sogno riesce a richiamare contenuti rimossi dalla coscienza riequilibrando la mente del sognatore. Per Jung il sogno è di diversi tipi e ha varie funzioni. E’ lui ad individuare i sogni archetipici di difficile interpretazione ma pieni di significato; questi si presentano in particolari momenti di passaggio della vita del sognatore come ad esempio durante la pubertà, la giovinezza o prima della morte, questi archetipi rientrano in quei simboli che sono stati ereditati dall’inconscio collettivo, un insieme di immagini e figure presenti nella cultura di tutti gli uomini. Jung parla anche di rarissimi sogni premonitori in grado di anticipare eventi futuri, ma non si parla né di magia né di messaggi dall’al di là, sia chiaro. Secondo l’interpretazione junghiana è importante la trascrizione della serie onirica che consiste nel trascrivere le proprie visioni oniriche periodicamente in un diario dei sogni in modo da poterli esaminare in base ai trascorsi del sognatore…

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