Incontrare e stabilire una relazione luminosa con l’anima gemella è una questione di karma. Fermare i venti del karma e poi unirsi a essi per co-creare gli eventi è possibile. Bisogna affidarsi. Per la mente razionale tutto ciò è un controsenso; essa non può comprendere come sia possibile trasformare un fenomeno affidandosi a esso; la mente rappresenta lo strumento attraverso il quale l’individuo esercita la propria volontà di controllo sugli eventi e sulla natura. Essa nega l’aspetto invisibile delle cose e porta in essere il materialismo e l’oggettivismo, cosi da poter esercitare il proprio controllo sugli eventi. L’arma vincente per controbattere questa tendenza nefasta è, parafrasando il grande yogin Milarepa, camminare sempre sul “fermo suolo della non oggettività delle cose”. Per la mente ciò che accade è frutto di cause meccanicistiche: se voglio cambiare l’evento devo agire al fine di modificarne le cause. Lungi dall’essere ciò che la mente si aspetta, gli eventi hanno un’anima, che si chiama karma. Il karma è cosciente, intelligente, può essere considerato uno spirito, perché è invisibile. È inscindibilmente unito all’uomo, lo segue con molta attenzione e determina gli accadimenti assai più di tutti i tentativi della mente di aggiustare, prevenire o cambiare le cose. Questo non significa che l’uomo non abbia una possibilità di scelta, di libero arbitrio, ma che la sua possibilità di cambiare le cose è strettamente relazionata alla sua disponibilità di affidarsi al proprio karma con la consapevolezza che esso – anche quando appare terrifico all’Io – non è una punizione, ma una chiamata. Solo riconoscendo la chiamata e rispondendo affermativamente è possibile indurre il karma a sorriderci, a fermarsi, a cambiare… . By Selene Calloni Williams |