L’Araba Fenice è un uccello mitologico che rinasce dalle proprie ceneri dopo la morte e proprio per questo motivo, simboleggia anche il potere della resilienza, ovvero la capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità, coltivando le risorse che si trovano dentro di noi. Per gli antichi Egizi, la Fenice era raffigurata con la corona Atef o con l’emblema del disco solare, non era dunque simile a un uccello tropicale, ma piuttosto a un passero o ad un airone che non risorgeva dalle fiamme come avviene nel mito greco ma dalle acque. Tra i greci, la Fenice era una sorta di aquila reale con colori splendidi come l’oro, l’azzurro, il rosso e la porpora, tanto per citarne alcuni. Lunghe piume scivolavano dal capo e la coda era formata da tre lunghe piume, una rosa, una rossa e una azzurra. Sulla sua esistenza ci sono tanti interrogativi e molti poeti l’hanno considerata nel tempo, soltanto il frutto della fantasia, altri sostengono invece che il mito sia stato ispirato a un vero uccello che viveva nella regione allora governata dagli Assiri. Ma ciò che più interessa è la simbologia che la Fenice rappresenta, ovvero la morte e la risurrezione che nella vita quotidiana, possono essere associati in senso lato alla resilienza. La resilienza è, infatti, la capacità di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà della vita, di reagire e di rialzarsi più forti di prima. Possiamo imparare ad adattarci al vento e alle tempeste come fanno gli alberi cioè sviluppando delle radici forti e dei rami flessibili, così possiamo mantenerci ancorati a terra, ma nello stesso tempo imparare ad adattarci ai cambiamenti. La Fenice è da sempre un simbolo di forza, si dice addirittura che le sue lacrime fossero curative e che avesse una grande resistenza fisica. Riuscendo poi a controllare il fuoco, essa diviene quasi indistruttibile.. è espressione di potere, prosperità e armonia dell’universo…

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