Il suo considerevole peso circa 7 tonnellate, lo rende il più imponente mammifero del pianeta, ma l’essere grande e grosso non ne diminuisce la tenerezza e la simpatia che trasmette, soprattutto da cucciolo. L’elefante infatti, ad onta dell’immane mole che lo contraddistingue, se non provocato possiede un temperamento mite e mansueto, cosa che ne fa l’emblema di una forza, di una potenza, che si manifesta solo qualora sia necessario. E detta forza, detta potenza, è sempre stata una caratteristica propria dell’elefante in Asia e in Africa, dove questo animale è maggiormente diffuso. In Asia, in particolare, l’elefante veniva addomesticato per poter essere adibito a cavalcatura reale, assurgendo così a simbolo di potenza ultraterrena. In India rappresentava la stabilità, l’immutabilità nel macro-cosmo, e la religione induista raffigura Ganesha, il dio della scrittura e della sapienza, con la testa a forma di elefante. Ma la simbologia relativa all’elefante è estremamente ricca: questo animale rappresenta la saggezza – antica tradizione dei paesi orientali – la nobiltà, la longevità, la buona fortuna, ed ancora la fedeltà, la determinazione, la famiglia. Da quest’ultimo punto di vista, in particolare, va sottolineata l’estremo senso di protezione, da parte dell’elefante, non solo nei confronti dei propri cuccioli, ma anche nei confronti dei componenti del branco: un profondo spirito di sacrificio, di abnegazione, alberga in questo pachiderma, disposto anche a sacrificare la propria vita per proteggere gli affetti a lui più cari. A livello teorico si potrebbe pensare che chi sceglie un elefante come tatuaggio desidera “trasferire” su di sé la sua forza; ma in realtà è anche il profondo senso della famiglia, che caratterizza questo animale – come poc’anzi anticipato – uno dei motivi di tale scelta. Ed ancora, l’elefante è un disegno molto apprezzato per le tante caratteristiche ad esso associate. Qui di seguito consideriamo brevemente i diversi significati dei tatuaggi dell’elefante, prima di dedicarci nello specifico al tatuaggio di Ganesha, nel paragrafo che segue. L’elefante simboleggia innanzitutto una grande potenza, una grande forza, dominata però dalla pace e dalla tranquillità. E poi un sincero senso di attaccamento alla propria famiglia: i cuccioli e i componenti più deboli sono al centro del branco, al riparo da possibili predatori, mentre i componenti più forti coprono tutto il perimetro. L’elefante è anche emblema di fortuna, saggezza e comunicazione, e di pazienza, devozione e castità, perché durante la gestazione della femmina il compagno si astiene dall’accoppiamento; rappresenta inoltre la creazione e la longevità, e in alcune culture anche la fertilità. L’animale oggetto di trattazione è assai importante per i Buddhisti: un elefante bianco fu l’ultima incarnazione di Buddha, elefante ritenuto per tal motivo il più sacro di tutti questi mammiferi.. la fortuna, la saggezza e la comunicazione –sono racchiusi in un’unica figura, Ganesha, una delle principali divinità Indù. Figlio di Shiva e Parvati, è rappresentato come un dio con la testa di elefante che ha una sola zanna, e con un topo quale umile servitore. Riconosciuto come colui il quale rimuove gli ostacoli che bloccano la felicità materiale e spirituale, Ganesha è venerato nella tradizione induista per attrarre fortuna, abbondanza e benessere. Detta tradizione sostiene che egli lavori al servizio degli individui puri d’animo e ben intenzionati, per aiutarli ad allontanare qualsivoglia difficoltà lungo il percorso. Ma non è solo la capacità di aiuto il motivo della venerazione induista: Ganesha è probabilmente il dio del Pantheon indiano che più di ogni altro incarna la completezza nella complessità, ed è un dio comprensivo e caritatevole, che sostiene i mortali nel raggiungimento degli obiettivi da essi perseguiti.. l’elefante Ganesha è un “messaggero” di un simbolo di protezione, di aiuto, ma è anche conscio che ogni parte di questa figura ha un particolare valore. Nello specifico la testa d’elefante è simbolo di fedeltà ed intelligenza, mentre la zanna indica il superamento della dualità; le lunghe orecchie raffigurano la saggezza e la capacità di ascolto, e la proboscide ricurva è segno della capacità della mente di separare la realtà dalla fantasia. Le quattro braccia, infine, rappresentano i quattro attributi interiori del corpo sottile, ovvero la mente, l’intelletto, l’ego, la coscienza condizionata.

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BY KLARA

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