Studiando e praticando lo yoga sentiamo spesso parlare di prana, di corpo sottile, o di anatomia sottile. Il prana è il concetto yogico di energia, una forza vitale presente in noi e nel mondo, connaturata al respiro.
È un concetto complesso e non facile da capire: cerchiamo di descriverlo. Il prana non è solo il respiro, benché le tecniche di respirazione nello yoga siano conosciute proprio col nome di pranayama. Il termine pranaviene tradotto a volte con “respiro”, ma è riduttivo e genera confusione: nel respiro il prana assume una delle sue molte espressioni, ma non è semplicemente ossigeno e azoto, non solo “aria”, ma qualcosa di più sottile e pervadente, presente anche nel vuoto. Il prana è forse l’elemento più “difficile” da capire, perché la nostra mentalità moderna è molto diversa da quella tradizionale indiana e dalle altre culture che riconoscono questa forza vitale intangibile (nella tradizione cinese viene chiamata chi, in quella giapponese ki: entrambe sono assimilate al prana). Prana deriva dalla radice pra-an (“respirare”, “inalare”) e indica il soffio vitale che pervade il corpo e lo anima, dura finché dura la vita e svanisce al suo svanire; ma è anche l’energia che circola nel corpo attraverso le nadi, i canali del corpo sottile. Il prana è considerato la prima via: il prefisso pra significa sia “primo” sia “principale”. Secondo i Veda il mondo è stato creato da una espirazione: ecco perché il prana è spesso identificato con la respirazione, in particolare col respiro originario. Un altro significato della radice pra è “riempire”: prana è l’energia che riempie tutto l’universo e colma ogni cosa. Il prana è presente in tutte le cose, animate e inanimate; è la base del sistema energetico indù e della sua pratica più importante, il pranayama.. Quando i concetti sono ostici per la mente, trovano migliore comprensione tramite parabole o fiabe. Ecco dunque una storia tratta dalle Upanishad; che narra come i sensi del corpo discutano tra loro su chi sia il più importante per l’uomo: Gli occhi pretendevano di avere il primato, affermando che se l’essere umano non può vedere, la sua vita è finita. Allora intervennero le orecchie, sostenendo che è vero, l’uomo può vivere senza sentire, ma se non ci fossero loro la vita cesserebbe; ma il naso disse: “No no, sono io il più importante” e lo stesso fece la bocca, dicendo che se l’uomo non ha più il gusto cessa di vivere. Nacque così una disputa, e il prana ascoltava in silenzio. Poi decise di intervenire: “Siete degli sciocchi. Voi tutti esistete grazie a me e non avete un’esistenza propria”, e per provarlo si ritirò dagli occhi. L’uomo fu cieco, i medici indagavano, senza trovare nulla che non andasse, a livello organico. Il prana si ritirò via via anche dagli altri organi di senso, per poi tornarvi, uno per volta, cosicché tutti capissero la sua fondamentale importanza. E così fu. Prana è il più importante.” Il prana è energia fisica, mentale, intellettuale, sessuale, spirituale e cosmica; è forza vitale. Rappresenta anche l’aria, lo spirito, l’energia sottile o le correnti che nel corpo si spostano verso l’alto. Il prana è presente in tutti gli esseri dell’universo, che lo acquisiscono alla nascita, permette loro di vivere e, alla morte, torna a dissolversi nel soffio cosmico. Tutto ciò che vibra energeticamente è prana, anche le energie inesplorate dalla scienza e dalla fisica come la luce, il calore, la gravità, il magnetismo e l’elettricità. Prana è ciò che dà origine a ogni movimento, da prana scaturisce la luce.