La Danza è la Madre delle Arti.. vive ugualmente nel tempo e nello spazio.. in essa creatore e creazione, opera e artista, fanno un tutt’uno. Movimento ritmico in una successione spazio -temporale, senso plastico dello spazio, viva rappresentazione di una realtà visiva e fantastica. Danzando, l’uomo ricrea queste cose con il suo stesso corpo, ancora prima di affidare alla materia, alla parola, il risultato della sua esperienza. Nella danza i confini tra corpo e anima, tra espressione libera dei sentimenti finalità utilitaria, tra socialità e individualismo, tra gioco, culto, lotta e rappresentazione scenica, tutti i confini che l’umanità ha costruito nel corso della sua evoluzione, si annullano. Tutto è presente nella danza.. il corpo che nell’estasi viene trasceso e dimenticato per diventare ricettacolo della sovrumana potenza dell’anima.. l’anima che trova una felicità e una gioia divina dall’accresciuto movimento del corpo liberato d’ogni peso.. il bisogno di danzare perché una prorompente gioia di vivere strappa le membra al loro torpore.. il desiderio di danzare, perché chi danza acquista un potere magico che elargisce vittoria, salute, vita.. un legame mistico, che nella danza unisce la tribù tutta e il libero manifestarsi della propria individualità, in una completa aderenza al propio io. Nessuna arte ha confini così ampi.. nella danza forze represse erompono alla ricerca di una libera estrinsecazione e un intimo ritmo le ordina in una viva armonia che al tempo stesso acquieta e annulla la volontà. Liberato dalla volontà chi danza si abbandona alla beatitudine di un gioco consacrato, all’ebrezza che lo allontana dalla monotonia della vita di ogni giorno dalla realtà tangibile e dalla prosaica esperienza quotidiana e giunge là dove immaginazione fantasia e sogno si destano e diventano forze creative.. Nell’estasi della danza l’uomo è partecipe dell’aldilà, del mondo dei demoni, dello spirito e di Dio. Invasato e rapito nell’estasi egli rompe i ceppi terreni e si sente pervadere dal soffio dell’universo… data la profonda e larga sfera di azione della danza, nulla possiede uguale valore nella vita e nelle civiltà primitive.. non è un peccato condannato dai sacerdoti.. è un atto sacro ed un ufficio sacerdotale non un passatempo, è anzi un’importante e seria attività in cui è impegnata tutta la tribù.. Non esiste avvenimento nella vita dei popoli primitivi che non sia consacrato dalla danza.. Nascita, circoncisione, iniziazione delle fanciulle, nozze e morte, seminagione e raccolto, onoranze ai capi, caccia, guerra e banchetti, lunazioni e infermità.. per ogni cosa è necessaria la danza.. E non si tratta di spettacolo e di festa secondo la nostra odierna concezione.. La danza nella sua essenza altro non è che la vita innalzata a un grado più elevato e intenso.. ma quando nelle civiltà superiori essa diviene arte nel senso più stretto del termine, allorché diviene oggetto di spettacolo e la sua influenza è diretta agli uomini e non più ai demoni il suo universale potere si spezza, si frantuma.. ma ciascuna civiltà racchiude ancora in sé come germe spirituale la nozione sublime che ” danza ” è ogni movimento soprannaturale e sovrumano ..
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By Curt Sachs