Oggi 2 settembre è Ganesh la festa del Figlio di Shiva e Parvati… L’amato dio elefante, popolarmente conosciuto come Ganesha, Ganesh o Ganapati, ha da sempre affascinato gli uomini di tutto il mondo e di tutte le epoche. I testi sacri proporzionano diverse versioni a proposito della nascita di Ganesh celebratissima ricorrenza specialmente a Mumbai e in Maharashtra ma la più popolare è quella che vede la dea Parvati creare Ganesh inizialmente come guardiano della sua intimità. Esasperata dal rifiuto del marito, il dio Shiva, di rispettare le sue stanze private anche quando la dea si concedeva un bagno, Parvati decise di sistemare le cose una volta per tutte. Prima di recarsi al bagno la dea rimosse dal suo corpo la pasta di sandalo con cui si era  cosparsa e con la stessa modellò la figura di un ragazzo. Infuse vita alla statua alla quale comunicò di essere sua madre e che il suo compito consisteva nel sorvegliare l’entrata mentre lei faceva il bagno. Presto Shiva, Signore della distruzione, si presentò all’entrata, ma il ragazzo lo bloccò impedendogli di raggiungere la moglie. Shiva, non conoscendo il ragazzo, divenne furioso e lottò fino a decapitarlo. Parvati alla vista del figlio morto divenne furente e minacciò di distruggere i cieli e la terra nel suo dolore. Shiva riuscì a calmarla ed ordinò alle sue moltitudini celesti, ganas, di portargli il capo del primo essere vivente che avessero incontrato. E capitò per primo un elefante; la testa decapitata del pachiderma fu posta sul corpo del ragazzo e la vita si risvegliò in lui. Gli fu allora imposto da Shiva il nome Ganapathi o capo delle schiere celesti..  concedendogli che chiunque lo adorasse prima di iniziare qualsiasi attività venisse favorito. Ganesha è dunque rappresentato sempre col corpo umano e la testa d’elefante e con una zanna spezzata. Un’altra caratteristica è il ventre obeso che ricade sul dothi. Sul suo petto il sacro cordone, a volte in forma di serpente. Il veicolo di Ganesha è il topo, che spesso nell’iconografia mostra sottomissione al dio. La caratteristica di maggior impatto è la testa d’elefante, simbolo beneaugurante di forza e di coraggio intellettuale. Tutte le qualità dell’elefante sono racchiuse nell’immagine di Ganapati. L’elefante è l’animale più grande e forte della foresta. Tuttavia è un animale delicato e vegetariano e dunque non uccide per mangiare. E’ un animale fedele e affettuoso verso i suoi guardiani ed è molto docile se trattato con amore e rispetto. Ganesh, pur essendo un dio potente, è un dio mosso da amore e perdono che si commuove a causa della devozione dei fedeli; ma allo stesso tempo l’elefante può distruggere l’intera foresta se provocato e Ganesha rispecchia queste caratteristiche. La grande testa d’elefante simbolizza la saggezza del pachiderma, le sue grandi orecchie separano il bene dal male.. sentono tutto ma ascoltano solo ciò che è buono.. ascoltano con attenzione le richieste degli umili come dei potenti. La proboscide è simbolo del suo discernimento, viveka una caratteristica altamente necessaria per il progresso spirituale. L’elefante usa la sua proboscide per abbattere un albero, trasportare massi al fiume ad altri gravosi incarichi, ma la stessa grande proboscide è utilizzata anche per strappare un ciuffetto d’erba, per rompere una noce di cocco e per mangiarne la tenera polpa. I compiti più grandi e i più piccoli sono infatti alla portata della sua proboscide, che simbolizza l’intelletto di Ganesh e la sua capacità di scelta…

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