I Moso sono una minoranza etnica Matriarcale e Matrilineare, che vive nello Yunnan… yun = nuvola, nan = sud, provincia sud-occidentale della Cina, situata ai piedi dell’Himalaya, ai confini con il Tibet, in un paesaggio di valli e montagne attraversato dal fiume Yangtze. Un’unica strada conduce al lago Lugu, Lago Madre nella lingua dei Moso, a 2.700 metri sul livello del mare. La famiglia Moso è una famiglia estesa a discendenza Matrilineare… i figli sono della Famiglia della Madre… i  Moso vivono nella stessa famiglia fino alla quarta generazione, insieme alla Dabu, la donna più anziana che ricopre il ruolo di capofamiglia… la sua autorità è riconosciuta da tutti i membri del nucleo familiare e la sua elezione è regolata da criteri di meritocrazia… nonostante l’Uomo abbia un ruolo secondario all’interno della famiglia, non è oggetto di oppressione da parte delle Donne, sa occuparsi molto bene dei figli delle sorelle… Una siffatta distribuzione dei ruoli ne fa una Società Democratica ed Egualitaria… il Matriarcato Moso, infatti, non è l’equivalente del patriarcato.. i Moso sono una società contadina… uomini e donne lavorano indistintamente la terra servendosi di una tecnologia semplice, aratro a trazione animale, per l’aratura, bastone da scavo, per la semina e raccolta manuale del prodotto finale. Coltivano principalmente cereali, prodotti orticoli ma non il riso, le risaie non rientrano nella Cultura Moso, essendo la loro una comunità montana. Si praticano anche la pesca e la raccolta di una particolare pianta lacustre, e del suo fiore… per queste attività, i Moso si servono di imbarcazioni scavate a mano da tronchi d’albero, attività di competenza degli uomini, senza motore. La tessitura, praticata dalle donne, e l’oreficeria, praticata dagli uomini, sono tra le attività più diffuse… I Moso si amano, ma non si sposano… considerano il matrimonio come un attacco alla famiglia stessa… la Cultura Moso fa della separazione tra Vita Sentimentale e Vita Familiare un principio irriducibile, l’unica eccezione concessa riguarda i funzionari di Stato, i quali hanno l’obbligo di contrarre matrimonio per fini istituzionali. Le relazioni tra uomo e donna avvengono nella più totale libertà sessuale, soprattutto da parte della donna… non esiste il concetto di proprietà della persona. Le loro relazioni affettive si basano sull’amore, sono disinteressate, non sono vincolate né da legame economico né giuridico.. quando due persone si piacciono, la donna conduce l’uomo nelle sua stanza dei fiori dalla quale, passata la notte, l’uomo se ne va. Per farvi ritorno il giorno dopo e quello dopo ancora. La segretezza accompagna la relazione fin quando non diventa stabile, a quel punto, la donna ne parla alla Dabu che per l’occasione prepara una cena a cui parteciperanno le donne anziane più vicine alla famiglia. Il legame tra i due innamorati è detto Unione Itinerante proprio per il suo carattere non fisso, è l’uomo a spostarsi nella casa della compagna e vi continua ad andare ogni notte finché c’è amore tra i due. Quando il sentimento si esaurisce, l’uomo torna a dormire nella sua casa materna. L’assenza del matrimonio non ha conseguenze sulla comunità.. non vivendo insieme, non ci sono contrasti. Le donne hanno il controllo del proprio corpo e della propria sessualità. I figli appartengono alla famiglia della madre, la loro educazione è affidata alla famiglia, i beni non sono in comune. I bambini non crescono con il padre biologico, anche se egli può vederli e stare con loro quanto vuole.. i bambini crescono nell’Amore dei familiari e in Serenità…

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