…significa “adorazione”, ed è la cerimonia officiata dal brahmino, o Pujari, dedicata a una particolare Divinità, il cui scopo profondo è scoprire la propria identità divina. La sua durata è variabile, dai dieci minuti fino a molte ore. La Puja riguarda per lo più la vita in generale e la vita spirituale in particolare, ha effetti sia sull’individuo singolo che sulla collettività. Non sappiamo mai che cosa ci succederà, che cosa porterà il domani, la Puja ci offre quindi una sorta di protezione preventiva. Tutti hanno sperimentato qualche forma di sofferenza nella loro vita, e nessuno desidera soffrire ancora: siamo tutti alla ricerca della felicità e di condizioni positive. Spesso però, anche se desideriamo la felicità con tutte le nostre forze, essa non arriva, e a volte al suo posto arrivano grosse sofferenze. Questo accade perché abbiamo vissuto molte vite, durante le quali abbiamo compiuto molte azioni, accumulando così le conseguenze dei nostri errori e del nostro egoismo. Tutto questo ritorna sotto forma di karma in molti eventi che ci accadono. La Puja purifica tutto questo. Se non ci adoperiamo per purificare la nostra vita, accumuleremo sempre più karma negativo che continuerà a trasportare con sé continue difficoltà. Una volta che le nostre azioni sono state purificate, gli ostacoli smetteranno di presentarsi sul nostro cammino. In India la Puja è comune e diffusa, e tradizionalmente è una pratica comune in ogni casa. In Occidente invece potrebbe essere una cosa nuova, ma assolutamente necessaria. Siamo abituati ad identificare le nostre capacità con ciò che riusciamo a fare o a vedere. Non ci rendiamo conto però che la nostra spiritualità ha un potere immenso, grazie al quale siamo in grado di proteggere noi stessi e gli altri. Sentiamo parlare continuamente di difficoltà e problemi che il nostro vivere comporta e a cui non sappiamo sottrarci. Non lo sappiamo coscientemente, ma tutti noi possediamo un grande potere. E’ il potere spirituale: solo questo può permetterci di contrastare gli eventi difficili e impossibili delle nostre vite. Grazie alle Puja ci purifichiamo sempre di più dalle conseguenze delle nostre azioni e altrui: diventiamo sereni, forti e puri. Di conseguenza, riceveremo una buona salute, una buona vita, sensazioni positive, e inoltre saremo in grado di sviluppare amore, comprensione, tolleranza, pace e felicità. Durante la Puja è necessaria una grande concentrazione: attraverso la nostra immaginazione siamo in grado di avere la meglio su qualunque malessere fisico o negatività in genere. Il Pujari prega intensamente invitando le Divinità e le entità spirituali perché vengano a portare buoni sentimenti. E chi assiste si concentra e offre la massima intensità possibile. Nella prima parte si usano le campane e altri strumenti per richiamare al senso del sacro e invitare le Divinità nel luogo della Puja. Poi il Pujari recita dei mantra della Tradizione e chi assiste immagina che le Divinità e le entità spirituali invocate aiutino a purificare il proprio egoismo e qualunque cosa negativa: sia che riguardi il corpo, la mente o lo spirito (malattie fisiche, problemi familiari, sociali o personali). La Puja è l’intenso appuntamento con la propria guarigione, purificazione e protezione. Un’altra parte della Puja è quella delle dediche e delle offerte: in questo atto, tutte le negatività saranno dissolte, avvertendo un grande beneficio e sollievo interiore. Infine, si recita un mantra tutti insieme, a cui segue il rito delle benedizioni attraverso il prasad. Prasad significa “purezza, dono divino, grazia”, ed è tutto ciò che viene reso sacro per essere stato offerto alla Divinità, come cibo, ma anche fiori o qualsiasi altro oggetto, che sarà distribuito tra i presenti al termine della cerimonia. Essendosi impregnato dell’energia purificatrice del rituale, il prasad porta armonia, salute, energie positive a chi lo riceve…