L’uomo e la natura un legame forte e profondo… Ciliegi selvatici, fiori di pesco e l’inebriante glicine ci avvisano prepotentemente dell’arrivo della primavera… il sole scalda la terra, le giornate si fanno via via più lunghe e la natura comincia a risvegliarsi… tutto ciò abbia lieti effetti sul nostro umore, con l’arrivo della bella stagione. Il legame con la natura in passato era molto saldo in quanto da lei dipendeva la sopravvivenza stessa della comunità. Per questo motivo, gli elementi naturali ricoprivano un ruolo fondamentale per le comunità al pari di quello affidato agli Dei e ai Santi, tra una preghiera ed un ringraziamento ad un santo non mancavano forme di culto vicine al paganesimo. La Luna aveva un peso rilevante nella vita rurale, perché guidava il lavoro nelle campagne ed influenzava le diverse attività, a seconda che fosse crescente o calante. Prima dell’avvento della meteorologia moderna, grazie all’osservazione del nostro satellite naturale era possibile prevedere il tempo. A testimoniare l’importanza che la luna e le sue fasi avevano sulla vita della popolazione. Il forte legame tra uomo e natura era maggiormente evidente con l’arrivo della Primavera, che segnava la fine del periodo più sterile e povero dell’anno e inaugurava un periodo di speranza… si celebravano rituali di ringraziamento e propiziazione in cui sacro e profano si mescolavano, dove la forte partecipazione emotiva della comunità li rendeva a tutti gli effetti mezzi di coesione sociale. I rituali di primavera cominciavano a marzo con lo Scacciamarzo, un rituale magico che serviva a scacciare l’ultimo mese della stagione invernale. Lo scacciamarzo vedeva protagonisti sopratutto i giovani che, mascherati e adornati con elementi vegetali, andavano per le campagne provocando un allegro baccano attraverso improvvisati “strumenti” metallici. L’intento era quello di scacciare le forze del male che avevano reso sterile la terra… e le origini delle feste di maggio sono molto antiche e quasi tutte di derivazione romana. Il culto degli alberi, da cui deriva il Piantamaggio, era già molto diffuso nelle popolazione primitive che credevano che tutti gli elementi della natura avessero un Anima e che potessero influenzare l’andamento del raccolto e la fecondità sia della natura che della donna…

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