Si percepisce la prima vibrazione della volontà nella regione del Cuore nel momento in cui ci si ricorda di qualche cosa che si deve compiere, ma che si era dimenticato.. nell’istante preciso in cui si apprende una notizia che causa una grande felicità.. quando si prova una paura inattesa.. quando si percepisce in modo imprevisto una cosa che non si era mai vista e tanto quando si recita un testo in un modo molto ritmato o durante una corsa scatenata. In queste molteplici circostanze, tutte le energie della coscienza sono frementi (vilolatâ) ed sono mescolate le une con le altre in un solo Atto Vibrante. Così tutte le emozioni fortuite della vita gioia, sorpresa, apprensione, spavento, panico, delusione, vessazione, frustrazione, curiosità, collera, fame, sete, capogiro possono essere positivamente sfruttate e ri-orientate, almeno quando raggiungono un certo parossismo, una certa intensità vibratoria e soprattutto quando “sono denudate” nell’istante preciso della loro apparizione, ogni Emozione o Passione, tutto, ogni tendenza psichica è “pu-ra”, unica, indifferenziata.. la Coscienza la penetra totalmente, la dualità non esiste. L’errore ed il pericolo nascono solamente quando l’ “io”, in un primo tempo unito all’esperienza, se ne distingue (cosa che accade molto rapidamente), le pensa e le riguarda come argomento, agente, sperimentatore.. sono furioso, sono triste, sono gioioso, ecc. più il movimento emozionale è forte, più l’ego è lento a ricostituirsi.. è “scavalcato” e privo dei suoi riferimenti, questo istante di smarrimento può essere una fortuna spirituale.. il silenzio, il vuoto, lo spodestamento sostituiscono il tumulto e, non avendo più niente da afferrare né a cui aggrapparsi, l’essere all’estremo delle risorse può trovarsi infine faccia a faccia con la sua vera natura, il “re è nudo”. Si deve affondare nella Vacuità del Cuore e realizzare questo vuoto non come un nulla, non come una pausa provvisoria o un rifugio consolatore ma come l’essenza originaria e immateriale.. – ciò che Abhinavagupta chia-mava il più alto Immergersi, o Riassorbirsi, nella pura energia soggettiva.. è allora la “Riconoscenza” un ritrovare, ma in un modo inatteso, un essere caro, dopo una lunga separazione. La maggior parte di questi mezzi di Risveglio sono in qualche modo forniti dalla vita ed non li si può provocare, li si può solamente accogliere per trasformarli quando spuntano. Se hanno il favore degli Shivaiti, è proprio a causa di questo carattere non Costruito, non Mentale, non Prevedibile, rispetto ad altri procedimenti. La conoscenza approfondita dei chakra, delle nâdi, altrimenti detta del corpo energetico, fa parte di questa tradizione, anche se la descrizione che ne dà differisce talvolta di quella delle scuole meglio conosciute in Occidente..

 

By Somànanda

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *