Nei tempi più antichi le pietre, e in modo particolare le gemme, hanno sempre affascinato l’uomo, che ha attribuito ai diversi minerali, virtù e significati occulti. Nell’antico Egítto, oltre che ornamentali, le gemme venivano ritenute necessarie. Gli Egiziani apprezzarono le pietre per le loro proprietà mistiche o mana e i gioielli erano considerati mezzi per ottenere il successo, la fama, la fortuna ecc. Gli Egiziani per dipingersi le palpebre usavano la malachite, col duplice scopo di difendersi dal sole grazie alla protezione offerta dal colore verde e per disinfettare gli occhi, grazie alla presenza del carbonato di rame nella pietra. Consideriamo ora i poteri attribuiti alle pietre dalla tradizione. Il cristallo è di una trasparenza tale da far pensare all’acqua. La sua purezza è tale che la luce che viene assorbita si trasforma per diffrazione in tutti i colori dell’arcobaleno. La sua limpidezza ha fatto sì che venisse paragonato all’acqua pietrificata, sacra agli Angeli, mezzo di comunicazione tra questi e gli uomini, tra il mondo superiore e quello inferiore. Secondo gli antichi le pietre preziose e semipreziose erano delle divinità il cui spirito abitava la pietra. Gli sciamani utilizzavano il cristallo come un potentissimo catalizzatore di energia che permetteva di mettersi in contatto con le forze della Natura Gli Amerindi pensavano che il cristallo di rocca avesse la proprietà di trasportare le anime dei defunti verso la luce celeste. Per questo lo chiamavano la “pietra di luce”. Lo stesso concetto traspare nel racconto di Biancaneve quando la protagonista viene collocata in una bara di cristallo, simbolo d’immortalità. Come l’acqua e lo specchio anche la sfera di cristallo permette all’uomo di captare meglio i riflessi della luce. Grazie alla sua forma sferica o ellissoidale, trasforma la luce in un’infinità di immagini ricche di simboli che il veggente può decifrare e rivelare.

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