L’Abete è il Grande Maestro.. è attraverso di lui che impariamo la magia e riusciamo a credere nell’infinito del tutto possibile. L’Abete ci riporta alla natività, alle fate, al mistero, cancella i confini tra i mondi e li unisce tutti. Insegna che solo attraverso l’unione tra tutti questi mondi ci può essere la forza e la struttura della nostra anima. L’anima, la nostra parte immortale, è come lo scheletro indistruttibile nel tempo.. l’Abete si innalza verso il cielo e verso lo spirito, ma si allarga con i suoi grandi rami orizzontali anche per incontrare gli altri Abeti.. al di là di ogni confine l’Abete ci insegna a Credere e ad Amare.. l’Abete Bianco è una grande e magnifica conifera apparsa sulla terra più di 50 milioni di anni fa, superando tutte le crisi geologiche. Tuttavia è un albero delicato che necessita, durante i suoi primi anni di vita, di un riparo. La sua giovinezza è caratterizzata da una crescita lenta; con gli anni, grazie al suo aspetto maestoso, forma vaste e dense foreste.. l’Abete Bianco abita le montagne del Sud e Centro Europa.. raggiunge i 50 metri d’altezza con tronchi che possono avere anche 2 metri di diametro. Vive comunemente 200 anni, ma verso i 100 anni cessa di crescere. Abies Pectinata è il nome che gli è stato attribuito dal botanico svizzero De Condolle nel 1805 a motivo delle sue foglie disposte a pettine. La corteccia è liscia con piccole sacche resinose, poi, con l’invecchiamento si fessura nel senso della lunghezza. Il tronco è diritto, color bruno-giallastro, con rami opposti quasi orizzontali che formano una vetta piramidale. Le foglie (aghi) sono persistenti, lineari, lunghe e sottili. I fiori sono disposti in amenti, quelli maschili di colore verde-giallo inseriti sulla parte inferiore dei rametti, mentre le infiorescenze femminili, di colore rosso-violaceo, inserite sulla parte superiore dei rami più vicini alla sommità dell’albero. La pianta ha pigne cilindriche che si sgretolano dall’asse senza cadere. Vive nei boschi montani nell’area del Faggio dai Pirenei alla Turchia, dalla Germania alla Sicilia prediligendo un suolo con terreno profondo fresco e fertile.. Fin dall’antico Egitto l’Abete Bianco fu considerato l’albero della natività. In passato, esistevano riti dedicati alla Grande Madre in cui si usava innalzare, nella piazza del mercato, una pianta di Abete. Durante il rito, degli uomini nudi che portavano sulla testa un’immagine della Madre Terra, la percuotevano allo scopo di liberare lo spirito del nuovo anno.. nell’antica Grecia l’Abete Bianco era consacrato ad Artemide, cioè alla Luna, protettrice delle nascite. L’Abete, insieme con la Betulla, fra le popolazioni dell’Asia settentrionale è ritenuto un Albero Cosmico che si erge al centro dell’universo.. secondo gli Altaici è un Abete enorme che spunta dall’ombelico della Terra.. nel calendario celtico l’Abete era consacrato al giorno della natività del Fanciullo Divino. L’Abete è fin dal Medio Evo “l’albero di Natale”, perché anticamente era l’albero della nascita del sole e per similitudine della nascita di Gesù. Secondo tradizioni occulte gli alberi ospitavano spiriti intenti a ridare salute e speranza agli uomini, in particolare ai bambini. Nella tradizione celtica simboleggia la veggenza per mezzo di visioni e la realizzazione delle nostre più profonde aspirazioni. Nella cultura druidica, visto che gli Abeti restano verdi anche d’inverno, erano simboli di lunga vita e venivano tributati loro speciali onori nelle festività invernali..