Maya

Fra le civiltà più grandi e antiche che popolarono l’America ci furono i Maya, essi verso la metà del II millennio a.C si stabilirono nel Messico meridionale e nel Guatemala. Quello dei Maya non era un impero ma un agglomerato di città costituite da diverse comunità agricole. Al contrario di quanto si potesse pensare, le città non erano centri di residenza ma luoghi di culto, di feste religiose e di scambi. La società Maya era suddivisa in classi: al primo posto troviamo i nobili, definita la classe dominante, anche perché uno di loro era anche il capo della città, a seguire troviamo i sacerdoti che lavoravano a stretto contatto coi nobili e potevano anche gestire i villaggi col ruolo di capo ma le terre erano solo comunque di proprietà dei nobili. Il ruolo della popolazione era quello di occuparsi della terra ed essendo abili costruttori, anche di edificare nuove costruzioni, come i grandi templi piramidali. Ai tempi dei Maya mancavano le invenzioni base per il lavoro come la ruota, il ferro e gli animali da soma ma questo non fu un ostacolo per loro, che anzi, riuscirono a svilupparono una coltura molto raffinata: usavano la scrittura geroglifica, un sistema di calcolo elaborato e preciso che gli permise di fare osservazioni astronomiche esatte e crearono un calendario di 365 giorni. Durarono fino al X secolo d.C, cioè fino a quando vennero sottomessi dai Toltechi, ma questi nuovi dominatori non cancellarono la loro storia ed i loro progressi, anzi, continuarono a portare avanti quello che loro avevano incominciato influenzando anche gli Aztechi.

Aztechi

Nel XIII secolo apparvero gli Aztechi, una popolazione nomade che si stabilì sull’altopiano del Messico. Intono al 1300 fondarono la loro capitale Tenochtitlan e il secolo successivo iniziarono ad espandersi fino ad occupare il Messico e parte del Guatemala (cambiano i popoli ma gli stabilimenti, almeno in fase iniziale sono sempre gli stessi). Quello degli Aztechi, al contrario di quello dei Maya era un forte impero centralizzato dove c’era il re e subito dopo di lui il Consiglio di nobili di origine guerriera a dettare legge. La loro organizzazione era di tipo piramidale dove al capo stava il re, e poi a seguire i sacerdoti,la nobiltà, i liberi, i servi e gli schiavi. La loro economia era basata sulla coltivazione del mais, però nella capitale il commercio si estendeva a più prodotti. Era politeisti ed adoravano il dio Sole e per celebrarlo facevano anche sacrifici umani. Il popolo degli Aztechi si dedicava alla musica e alla danza, ma la loro specialità era senza alcun dubbio l’architettura: basti pensare ai grandi palazzi della capitale, strade facilmente percorribili, i monumenti funerari che hanno l’aspetto di vere e proprie opere d’arte. Tuttavia continuavano ad usare la scrittura geroglifica e non erano a conoscenza della ruota e dell’utilità degli utensili in metallo. L’ultimo re Aztechi fu Montezuma II, fu ucciso dalla popolazione stessa per la sua decisione di accogliere Cortés come inviato degli dei secondo la tradizione religiosa azteca che annunciava la venuta del dio Quetzalcoatl, in realtà questi e i suoi soldati portarono solo violenze e disagi.

Incas

Tra il XV e il XVI secolo gli Incas fondarono nella regione Ande del Perù uno degli imperi più vasti dell’età precolombiana. La capitale, Cuzco, che era situata a 3500 metri di altitudine era anche la residenza dell’imperatore; cioè il capo supremo, colui che possedeva il controllo di tutti i poteri: religioso, politico e militare. Il suo impero era difeso da un esercito agguerrito, era fornito di una efficiente rete stradale e addirittura di un servizio postale, inoltre le città erano abbellite da grandi templi. Per quanto riguarda la struttura del territorio era prevalentemente montagnoso, questo favorì per via degli spostamenti un tipo di economia molto diverso: lungo le coste si praticava la pesca, in pianura la coltivazione del cotone, del mais e della patata, mentre nelle zone più alte il pascolo dei lama. Il terreno era suddiviso nel seguente modo, non essendoci la proprietà privata: una parte spettava al sovrano per i bisogni dello Stato, una parte per le funzioni religiose, una parte alle famiglie a cui veniva ripartita in base alla necessità e soprattutto al numero delle persone che se ne dovevano occupare. Gli Incas si occupavano discretamente anche di artigianato, più precisamente nel settore tessile e lavorazione dei metalli preziosi. Anche loro erano politeisti, cioè adoravano più divinità, in particolare il dio Sole ma anche elementi della natura. Il loro imperò durò fino a quando Francisco Pizzarro, che guidava i conquistadores spagnoli decise di impadronirselo approfittando dei contrasti interni riguardanti la nobiltà.

 

Image: Maya

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