“Iniziamo pertanto con il dichiarare il carattere peculiare efficiente di ciascuno degli astri erranti; ma dobbiamo anzitutto premettere, quale avvertimento preliminare, che ogni qualvolta parliamo in generale di un dato temperamento delle cinque stelle si deve altresì intendere della qualità efficiente di ogni natura simile, sia che si consideri il pianeta medesimo per quanto è della sua propria costituzione, sia l’una delle stelle inerranti, sia l’uno dei luoghi dello zodiaco per quanto è del loro temperamento. Ciò, d’altronde, non è dissimile dal fatto seguente: che le definizioni non sono proprie delle stelle in sé, ma della natura e della qualità loro. Inoltre, nelle commistioni, non si deve considerare soltanto la mistione degli astri erranti l’uno rispetto all’altro, ma altresì la mistione rispetto a quanto è partecipe della medesima natura, siano gli astri inerranti, siano i luoghi dello zodiaco; e ciò in virtù della loro affinità rispetto ai pianeti, che già abbiamo dichiarato.

Quando la stella di Saturno sola detiene il dominio è in generale cagione di distruzione ad opera del freddo. In particolare, allorché l’evento riguarda gli uomini, causa lunghe malattie e consunzioni e colliquefazioni, putrefazioni degli umori, reumatismi, febbri quartane; ed inoltre esilio e povertà e incarceramenti e lutti e timori e la morte, segnatamente di coloro che sono assai avanzati negli anni. Se l’evento riguarda gli animali causa in generale la penuria di quelli che sono utili all’uomo e corrompe o affligge di malattie coloro che sopravvivono, onde gli uomini stessi che se ne servono muoiono per il contagio. Riguardo alla costituzione dell’aria provoca freddi intensi, gelidi, nebbiosi, un’aria insalubre, cieli coperti di dense nubi e caliginosi; ed inoltre nevicate abbondanti, non benefiche, ma distruttive e da tutto ciò provengono gli animali che strisciano e che sono nocivi alla natura umana. Nei fiumi e nei mari suscita generalmente tempeste, naufragi, penurie e morie di pesci e rende perigliosi i viaggi; in particolare nei mari causa i marosi e le fluttuazioni, nei fiumi i traboccamenti e l’inquinamento delle acque. Nella terra causa penuria, carestia e perdita dei raccolti, in particolare di quanto è di prima necessità, ad opera di bruchi, cavallette, inondazioni o dall’impeto dei nembi, della grandine e di simili calamità che procedono fino alla carestia e alla distruzione degli uomini.

Quando la stella di Giove detiene, essa sola, la signoria, è di norma produttiva di un accrescimento; in particolare, se l’evento futuro concerne il genere umano, arreca fama, prosperità, uno stato fiorente e condizioni di pace, l’aumento dei mezzi di sussistenza, il benessere fisico e spirituale; ed inoltre benefici e doni da parte dei regnanti, perché li esalta, dà loro magnificenza e magnanimità ed in generale questa stella è cagione di prosperità. Riguardo agli animali, moltiplica e produce una grande abbondanza di quelli che sono utili all’uomo e la diminuzione e lo sterminio di quelli nocivi. Produce una costituzione ben temperata e salubre dell’aria, ventosa ed umida, che nutre quanto cresce sulla terra; rende inoltre felici le navigazioni, aumenta proporzionatamente il livello delle acque dei fiumi, dà abbondanza di frutti e altre cose simili produce.

Quando la stella di Marte detiene, essa sola, il dominio è di norma cagione di distruzione per disseccamento; in particolare, se l’evento si produce sul genere umano, arreca guerre, sedizioni intestine, cattività asservimento, insurrezioni, l’ira dei governanti, onde accadono, per tali motivi, morti improvvise; ed inoltre: malattie febbricitanti, febbri terzane, effusioni di sangue, morti violente e rapide, soprattutto a chi è nel fiore dell’età. Similmente arreca violenze e soprusi e prevaricazioni, incendi e assassinii, rapine e ladronerie. E riguardo la costituzione dell’aria suscita calori ardenti, venti caldi, pestilenziali e consuntivi, fulmini, bufere e mancanza di pioggia. Nel mare causa improvvisi naufragi per la turbolenza dei venti, fulmini o simili accidenti; nei fiumi la penuria delle acque potabili. Riguardo a ciò che è necessario ed utile all’uomo, questa stella dà scarsità e perdita sia di animali, sia dei prodotti della terra e la perdita dei raccolti per la combustione causata da forte calura o da cavallette o dal battere dei venti o dalla combustione delle derrate immagazzinate.

Quando la stella di Venere, essa sola, è signora dell’evento, produce in generale le medesime cose della stella di Giove, ma vi aggiunge una certa qual grazia. In particolare, tra gli uomini apporta glorie, stime, letizia, abbondanza, felici matrimoni, molti figli, soddisfazione e vantaggio in ogni unione, l’incremento delle proprietà, una condotta di vita chiara e salubre, rispettosa verso tutto ciò che è oggetto di venerazione. Inoltre dà vigore al corpo, alleanze con i capi e la grazia dei governanti. Apporta nell’aria venti temperati, umidi e fecondissimi, produce un’aria fresca e pura, piogge abbondanti e fertili; ed inoltre buone navigazioni e vantaggiose e fortunate e nei fiumi abbondanti acque. Ed è segnatamente cagione di abbondanza, di fertilità e di profitto degli animali utili e dei frutti della terra.

Quando la stella di Mercurio detiene la signoria deve, di norma, essere confrontata con ciascuno degli altri astri, giacché si associa alle loro nature. Ed in particolare la sua opera è, più di ogni altro pianeta, eccitante e negli eventi che si producono tra gli uomini mostrasi viva, efficacissima, abile in ogni situazione; è nondimeno autore di brigantaggi e furti, di assalti e di aggressioni di pirati, come pure dellacattiva navigazione nelle sue configurazioni versi i malefici astri. E’ inoltre cagione di malattie secche, di febbri quotidiane, di tossi, di vomito, di tisi. E’ inoltre produttivo degli eventi che attengono alla regola sacerdotale e al culto divino, alle entrate reali, ai mutamenti periodici delle leggi e dei costumi in conformità alle commistioni che presenta in ogni circostanza con gli astri. Riguardo al clima, essendo molto secco ed avendo celere moto in virtù della prossimità al sole e della rapidità della sua rivoluzione, appare suscitatore di venti irregolari, rapidi ed instabili, come pure di tuoni e turbini ed apre voragini nella terra e porta terremoti e folgori. Talora, per tali cose, è cagione della distruzione di animali utili e di piante; e mentre al suo occultarsi diminuisce le acque e i fiumi, al suo emergere li accresce.

Siffatte cose suscita in particolare ciascuna stella quando si trova ad essere nella sua propria natura, ma comparata ora con l’una, ora con l’altra stella secondo le configurazioni e le mutazioni dei segni e le sue apparizioni ed inoltre in conformità alla complessione che assume nelle sue operazioni, produce una forma specifica riguardo a ciò che viene portato a compimento, vari essendo e questa forma e il risultato della commistione delle nature partecipanti. Ma poiché è infinito ed impossibile menzionare gli effetti di ciò che è proprio a ciascuna complessione sì da esporre minutamente, in assoluto, tutte le configurazioni di qualunque forma esse siano – giacché se ne possono concepire svariatissime – si deve lasciare codesto aspetto all’attenzione e alla riflessione del matematico, affinché egli giunga alla risoluzione dei singoli giudizi.

Occorre quindi osservare attentamente quali familiarità hanno gli astri che assumono la signoria della predizione rispetto a quelle regioni o città in cui l’evento è significato. Se infatti sono stelle benefiche ed hanno familiarità verso i luoghi affetti e non sono sovrastate da stelle di contraria fazione portano a miglior compimento i loro benefici secondo la loro propria natura; al contrario, se non hanno familiarità o sono sovrastate da stelle a loro contrarie portano minor giovamento. Se poi le stelle che assumono la signoria della predizione hanno temperamento offensivo e non hanno familiarità verso i luoghi affetti o sono sovrastate da stelle che rispetto alle regioni affette sono familiari, riversano più intensamente la perniciosità del loro temperamento.”

 

By Claudio Tolomeo astronomo 100-178 d.C.

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