Se si intreccia una corda su se stessa, si crea una tensione dovuta ad una chiusura.. la forza contenuta in questa stretta è la potenza che tende a svolgere, ad aprire, ad ampliare il legame. Questa forza è quella contenuta nel primo respiro di ogni vita, l’istante in cui il feto, riesce a creare in se stesso il vuoto, poi la tensione corda intrecciata ed infine l’ampliamento del volume, in modo da aspirare autonomamente il primo flusso vitale d’aria. Per poter respirare occorre prima fare il vuoto, quindi stringere corda intrecciata, dalla stretta nasce la necessità di espandere assorbimento dell’aria ad ogni respiro e questo è il motore della vita fisica. Il vuoto iniziale è simbolo dell’accensione della vita e la corda, Dal vuoto primordiale nasce l’energia che poi si propaga nel mondo, essa è rappresentata dal gesto, utilizzato in ogni cultura e tempo, dell’imposizione delle mani. Il geroglifico indica il suono KA.. il KA dell’Antico Egitto è una delle parti vitali di cui si compone ogni essere umano, ricordando che le culture ancestrali non differenziano corpo-psiche-anima ma le considerano come situazioni differenti della stessa essenza.. così io sono “io” quando sono corpo, ma anche quando sono mente o spririto, sono sempre lo stesso visto da angolazioni differenti. Il KA dell’Antico Egitto è paragonabile, semplificando per poter comprendere subito il concetto, al PRANA indiano, al KI giapponese, al CHI cinese. La vita nel mondo dell’Heka, quindi della “magia dell’energia primigenia che permea ogni luogo ed essere vivente, è paragonabile al NAGUAL messicano..