Nel senso lato della parola, l’ego in sé stesso è patologico, non importa che forma prenda. Quando consideriamo l’antica radice greca della parola “patologico”, scopriamo quanto sia appropriato questo termine applicato all’ego. Sebbene questo termine sia normalmente usato per descrivere una condizione di malattia, è derivato da pathos, che significa sofferenza. Questo è esattamente ciò che scoprì il Buddha già 2600 anni fa, una caratteristica della condizione umana. Una persona nella morsa dell’ego, comunque, non riconosce la sofferenza come sofferenza, ma la vede come la sola risposta appropriata in ogni situazione che si presenta. L’ego, nella sua cecità, è incapace di vedere la sofferenza che infligge a sé stesso e agli altri. L’infelicità è una malattia mentale ed emozionale creata dall’ego che ha raggiunto proporzioni epidemiche. E’ l’equivalente interiore dell’inquinamento ambientale del nostro pianeta. Stati negativi come la rabbia, l’ansia, il risentimento, la scontentezza, l’invidia, la gelosia, e così via, non sono riconosciuti come negativi, ma totalmente giustificati e ulteriormente fraintesi come fossero causati da qualcuno o da qualche fattore esterno invece che creati da voi stessi. “Ti ritengo responsabile del mio dolore”. Questo è quello che implicitamente l’ego afferma. L’ego non è in grado di distinguere fra una situazione e la sua interpretazione e la reazione a quella situazione. Potete dire: “Che giornata spaventosa” senza comprendere che il freddo, il vento o qualsiasi sia la situazione a cui reagite non sono spaventosi. Sono come sono. Quella che è spaventosa è la vostra reazione, la vostra resistenza interiore alla situazione e l’emozione creata dalla resistenza. Per di più, la sofferenza o la negatività sono spesso percepite erroneamente come piacere perché fino ad un certo punto l’ego, grazie a loro, si potenzia.. la rabbia e il risentimento rafforzano incredibilmente l’ego aumentandone il senso di separazione, enfatizzando l’estraneità degli altri e creando una fortezza, all’apparenza inespugnabile, costituita da una posizione mentale di “io sono nel giusto”. Se foste in grado di osservare i cambiamenti fisiologici che accadono nel corpo quando siete posseduti da tali stati negativi, la cattiva influenza che hanno sul funzionamento del cuore, del sistema digestivo e immunitario e di altre innumerevoli funzioni del corpo, vi sarebbe chiaro che in verità tali stati sono patologici, sono forma di sofferenza e non di piacere. Ogni volta che siete in uno stato negativo, vi è qualcosa in voi che vuole la negatività, che la percepisce come piacere o che crede che vi darà quello che volete. Se fosse altrimenti, chi vorrebbe attaccarsi alla negatività, rendere sé stessi e gli altri infelici e far ammalare il corpo.. ogni volta che vi è della negatività in voi, se potete essere consapevoli in quel momento che c’è qualcosa in voi che ricava piacere o che crede abbia uno scopo utile, potete diventare direttamente consapevoli dell’ego. Nel momento in cui questo avviene, la vostra identità si è spostata dall’ego alla consapevolezza. Significa che l’ego si sta restringendo e la consapevolezza sta crescendo. Se nel mezzo della negatività siete capaci di comprendere: “In questo momento sto creando sofferenza per me stesso”, questo sarà sufficiente per innalzarvi al di sopra delle limitazioni degli stati condizionati dell’ego e delle reazioni. Vi si schiuderanno infinite possibilità, le quali vengono a voi quando vi è la consapevolezza, vie molto più intelligenti per rispondere a qualsiasi situazione. Sarete liberi di lasciar andare la vostra infelicità nel momento in cui riconoscete la sua mancanza di intelligenza. La negatività non è intelligente. Appartiene sempre all’ego. L’ego può essere abile, ma non è intelligente. L’abilità persegue le sue piccole mire. L’intelligenza vede la vastità della totalità nella quale tutte le cose  sono connesse. L’abilità è motivata da interessi personali ed è estremamente miope. La maggior parte degli uomini politici e degli uomini d’affari è abile. Solamente pochi sono intelligenti. Qualunque cosa sia ottenuta con l’abilità ha vita breve e, alla fine, si rivela sempre controproducente. L’abilità divide; l’intelligenza include.

L’ego crea separazione e la separazione crea sofferenza. L’ego è perciò chiaramente patologico. A parte le emozioni negative più ovvie come la rabbia e l’odio, vi sono altre forme più sottili di negatività che sono così sottili che non sono riconosciute come tali, come l’impazienza, l’irritazione, il nervosismo e “l’essere stufi”. Costituiscono l’infelicità di fondo che, in molte persone, è lo stato interiore predominante. Dovete essere molto attenti e assolutamente presenti per riuscire a scoprirli. Ogni volta che lo fate è un momento di risveglio, nel quale non siete identificati con la mente. Ecco qui uno degli stati negativi più comuni che facilmente vi può sfuggire, proprio perché è così comune, così normale. Sperimentate spesso un senso di scontentezza che potrebbe definirsi meglio come un generico senso di risentimento di fondo? Può essere specifico o no. Molte persone passano gran parte della loro vita in questo stato. Sono così identificate con questo che non sono in grado di staccarsi e di osservarlo. Sotto questa sensazione, vi sono credenze inconsciamente mantenute, come dire, certi pensieri. Pensate quei pensieri nello stesso modo in cui sognate i vostri sogni quando dormite. In altre parole, non sapete che li state pensando, proprio come il sognatore non sa che sta sognando. Qui vi sono alcuni dei pensieri più comuni, dei quali non siamo consapevoli, che nutrono il senso di scontentezza o il risentimento di fondo. Ho tolto il contenuto da questi pensieri, così da lasciare la nuda struttura. In questo modo diventano più chiaramente visibili. Come essere in pace adesso? Facendo la pace con il momento presente. Il momento presente è il campo in cui si svolge il gioco della vita. Non può avvenire in nessun altro luogo. Quando avete fatto la pace con il momento presente, osservate che cosa accade, cosa potete fare o scegliere di fare, o piuttosto che cosa la vita fa attraverso di voi. Vi sono quattro parole che racchiudono il segreto dell’arte di vivere, il segreto di ogni successo e della felicità: UNO CON LA VITA. Essere una cosa sola con la vita è essere una cosa sola con l’Adesso. Allora comprenderete che voi non vivete la vita, ma che la vita vive in voi.

 

By Eckhart Tolle

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *