Lo Sciamanismo Celtico è essenzialmente un modo di vedere la realtà, e allo stesso tempo per agire all’interno di questa visione della realtà. Lo sciamano percepisce l’universo in modo diverso dagli altri esseri umani e fa esperienze dirette che trascendono quelle delle persone normali. La cosmologia Celtica era molto semplice, esisteva questo mondo, il mondo materiale e l’Altro Mondo, quello invisibile e i due mondi erano intimamente connessi, non erano nè separati, nè allocati in spazi o dimensioni diverse. Il passaggio da questo mondo all’Altro Mondo poteva avvenire con una semplice trasposizione di coscienza. Infatti molti canti celtici fanno riferimento ad una continua trasformazione delle proprie sembianze, per indicare che lo sciamano è in grado di ‘viaggiare’ nelle coscienze e nelle forme di altri esseri. Questi altri esseri possono essere animali, uccelli, piante, alberi, rocce o anche semplici oggetti o parti del corpo. Per questo ad esempio il culto della testa era molto presente nelle loro pratiche. Per i Celti i templi non erano luoghi costruiti dagli uomini bensì erano foreste, radure, alberi, fiumi o fonti. Per connettersi con i loro antenati bastava andare in un determinato bosco, o parlare con un albero o attingere ad una fonte. La sacralità di un luogo era conosciuta come tale, non era necessario costruire santuari o chiese, erano gli elementi naturali che determinavano il sacro. Oltre al culto della Natura i Celti avevano il culto degli Antenati. Questi erano spiriti antropocentrici, ovvero non spiriti trascesi verso altri Mondi, ma spiriti che rimanevano fortemente collegati con la loro comunità e quindi in grado di colpire con i loro poteri le comunità vicine o nemiche senza compassione. Per questo le pratiche spirituali Celtiche erano molto temute dagli altri popoli e anche tra le stesse loro tribu o fazioni. Nei Celti gli sciamani si chiamano Druidi. Il loro sapere sul mondo non ordinario e gli esseri della natura ha influenzato le tradizioni spirituali in Europa fino ad oggi; lo incontriamo presso i monaci del medioevo, nei ricercatori del Graal e negli attuali poeti. Infatti tra i Celti era ben conosciuto il potere della parola. Attraverso le parole era possibile fare incantesimi, guarigioni, ma era anche possibile colpire un avversario. Nei mondi antichi la visione dell’universo era molto più focalizzata con ciò che c’era disponibile, con le cose già create su questa terra, per formare il Cerchio della Vita..