Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l’hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.

La prima caratteristica è l’olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l’uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l’uno dall’altro. La visione olistica è proprio quella comprensione unitaria che si sta sperimentando nei vari centri per la coscienza planetaria intorno al mondo, ed è una caratteristica fondamentale della nuova coscienza.

La seconda è il pensiero trasversale, globale, tra i due emisferi e tra i tre cervelli: non pensare sempre con l’emisfero sinistro razionale, o essere dipendenti solo dall’emisfero destro, quello più creativo e mistico e meno orientato all’uso della lingua. Bisogna avere la possibilità di muoversi, in modo armonico e fluido, tra l’uno e l’altro, utilizzare l’interezza delle nostre potenzialità. Questa è la base della vera creatività.

La terza è la valorizzazione della comunicazione umana, non solamente possedere delle conoscenze, ma comunicarle. Comunicare è sicuramente la legge della vita e di tutta l’evoluzione. Questa possibilità di valorizzazione del comunicare, di condividere le esperienze, le idee è una caratteristica della nuova coscienza.

La quarta, lo stile di vita semplice. C’è un nuovo movimento verso la semplicità – non di chi è dominato da un movente economico, “siamo troppo poveri per non essere semplici” – ma la semplicità volontaria, scegliere di vivere in maniera più semplice e naturale, senza tutto questo eccesso attorno a noi nella civiltà occidentale. Questo è un movimento per il consumo critico, responsabile, ecologico, etico molto rapido e forte nei Paesi cosiddetti industriali, e speriamo che dia una spinta di sviluppo anche negli altri Paesi.

La quinta è la spiritualità, il rinascimento della nuova spiritualità. E’ molto interessante, molti maestri, saggi e lama possono fare da guida. Questa spiritualità viene dall’antichità, ha migliaia di anni, e non localizza la divinità fuori dalla natura e dall’uomo, ma dentro: tutto è divino e siamo tutti collegati attraverso questa divinità. Anche questo è un movimento in crescita ed è una grande speranza per il futuro.

La sesta è la salute globale, individuale, il movimento verso i cibi naturali, l’ecologia, l’ambiente sano, l’unità dell’uomo con il suo ambiente per ritrovare la salute in un senso molto complesso e olistico, non soltanto come assenza di malattia, così come la pace non è solo l’assenza della guerra ma una totalità, un funzionamento del sistema al suo livello ottimale.

La settima è la coscienza planetaria. Imparare a sentirsi parte del sistema Terra, passare da una vita locale ed egocentrica ad una visione globale, planetaria. E’ importante comprendere la bellezza e la complessità della rete ecosistemica e umana che forma l’intero pianeta, Gaia. Le sue leggi, le sue difficoltà, gli ostacoli al suo sviluppo armonico. Allargare il nostro punto di vista, usare la tolleranza, l’etica per superare ingiustizie e fanatismi, per un futuro planetario umano e sostenibile.

Concludendo, penso che tutte le attività pratiche e culturali che avvengono nei centri per la coscienza planetaria sparsi in tutto il mondo, esprimano la nuova coscienza. E’ importante perché la nuova coscienza si sviluppa attraverso la sperimentazione, sperimentare come vivere in questo modo, non solo pensarci in modo astratto, ma viverci dentro.

Ervin Laszlo
Club di Budapest

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