Questo spettacolare cristallo, che ad osservarlo bene sembrerebbe proprio un fiore nato nella sabbia del Sahara.. Si tratta di un aggregato di cristalli di gesso la cui origine si ha solo in condizioni ambientali e climatiche ben precise. E’ necessario che sotto la coltre di sabbia, ad una profondità che può variare da alcune decine di centimetri, fino a poco più di un metro, vi sia una vena di gesso umido. Il sole cocente scalda la superficie sabbiosa ed il calore per contatto penetra sino alla vena di gesso umido provocandone l’evaporazione. E’ durante questo processo che si può innescare nella risalita il fenomeno della cristallizzazione che produce la tipica rosa di sabbia. Le più grandi si trovano sotto la sabbia a volte in profondità maggiore del momento di formazione per il riporto della sabbia spostata dal vento. Accade che, sempre per azione del vento, può essere portata in superficie e se non viene raccolta, nel tempo la pioggia riscioglierà il gesso facendolo tornare allo stato originale. In tempi passati, leggende locali hanno portato a credere che la formazione di questi splendidi cristalli fosse dovuta alla concrezione dell’urina dei dromedari a contatto con la sabbia rossa, ma esiste anche un’altra leggenda che racconta di un cavaliere follemente innamorato di una splendida principessa. Il suo amore era così forte e disperato da non riuscire a sopportare di non poter stare insieme a lei; così il suo cuore scoppiò e quando le gocce di sangue toccarono la sabbia si trasformarono in rose del deserto. Ancora oggi il fantasma del cavaliere ritorna ad ogni plenilunio e vaga sanguinante, disseminando nel deserto le rose. La selenite contenuta nella rosa del deserto è correlata al 7° chakra e permette di comprendere la connessione col Tutto e di sentire l’unità con le altre persone e le altre forme viventi. Questo cristallo può essere usato per allontanare il turbinio di pensieri durante una meditazione o ridurre lo stress emotivo. Interiormente, tali cristalli di selenite sono collegati con l’amore spirituale e mantengono un’eccellente funzione di radicamento (correlata al 1° chakra). Si tramanda che la rosa del deserto avesse una funzione esoterica molto potente, ossia quale amuleto protettivo durante i “viaggi” extra-corporei o spirituali, i riti di invocazione di entità dell’Oltre e generalmente contro entità nocive non appartenenti al piano umano.