”la mente deve pervenire ad uno stadio di silenzio, completamente vuota di paura, di desiderio e di ogni immagine. Questo non può essere ottenuto tramite la soppressione, ma con l’osservazione di ogni sensazione e pensiero che intervengano, senza qualificazione, condanna, giudizio o comparazione. Se è all’opera un’attenzione non motivata, il censore deve sparire. Deve semplicemente essere presente uno sguardo tranquillo, rivolto a ciò che la mente compone. Scoprendo i fatti così come essi sono, l’agitazione si elimina, il movimento dei pensieri rallenta e possiamo osservare ogni pensiero, la sua causa e la formazione del suo contenuto. Diventiamo coscienti di ogni pensiero nella sua completezza, e in questa totalità non può esservi conflitto. Perciò rimane soltanto l’attenzione, soltanto un silenzio in cui non sussistono l’osservare e la cosa osservata. Non forzate la vostra mente, guardate soltanto i suoi movimenti come se osservaste degli uccelli che volano. In questo sguardo sereno, tutte le vostre esperienze vengono a galla e si rivelano. Perché uno sguardo non motivato, non condizionato, non soltanto genera una grande energia, ma libera tutte le tensioni, ai vari livelli di inibizione. Allora vedete tutto ciò che siete, voi stessi. Osservare ogni cosa con un’attenzione piena diventa uno stile di vita, un ritorno al vostro essere originale, naturalmente meditativo. L’intelletto è una difesa contro qualcosa che rifiuta o accetta. Una volta che ha visto, fuori della totalità, la verità di qualcosa, non c’è modo di sfuggirle. Con questa comprensione completa, la mente non può schivare il cambiamento e la trasformazione si compie. Quando l’intelletto è assente, vi è un’attenzione totale; ascoltare e parlare possono apparire spontaneamente, ma essi sgorgano dalla realtà. Non vi è più una mente che produce. In un’attenzione silenziosa la mente è completamente vuota, perciò ciò che viene udito penetra profondamente. In uno stato di rifiuto o di accettazione esiste soltanto un gioco che si fa con le parole, con la memoria, con l’intelletto. Mentre in uno stato di ascolto silente non vi è neppure posto per il giusto e lo sbagliato, per la compensazione o la conclusione. Attraverso la conoscenza intuitiva, essi sono o non sono entrambi diventati conoscenza. Diventi consapevole dei processi della sua mente e del suo corpo e comincerà a capire se stesso. Non c’è alcuna differenza tra comprendere se stessi e comprendere l’intero universo. La sua percezione apre completamente se stessa alla pienezza della realtà “…….
……..” l’uomo sta sempre creando il tempo, il tempo psicologico è pensiero basato sulla memoria, esso è essenzialmente il passato, e noi riviviamo costantemente il passato attraverso il pensiero. Infatti ciò che chiamiamo futuro è soltanto un passato modificato. Il tempo psicologico non è mai nel presente e nel adesso, ma va come un pendolo in costante movimento dal passato al presente, in rapida successione. Esso esiste soltanto sul piano orizzontale dell’avere-diventare, piacere-dispiacere, attrazione-repulsione, sicurezza-insicurezza. Esso è la fonte della miseria e del conflitto. La comprensione del tempo e dello spazio psicologico è la via verso la meditazione e la vera vita. Anche il tempo cronologico, astronomico, è basato sulla memoria, tuttavia si tratta di una memoria puramente funzionale, libera dall’intervento dell’ego, della volontà. È essenzialmente presente. Gli eventi procedono in successione ordinata, e poiché non si registra un movimento tra il cosiddetto passato e il futuro, non vi è conflitto. La vita è presente, ma quando pensiamo lo facciamo in termini di passato e di futuro. Vivere nell’adesso implica una mente libera da un fine da raggiungere e dalla tendenza a ricapitolare, libera dall’afferrare e dal lottare. Nel presente non vi è pensiero; i pensieri sono fusi in un tutto. La vita nell’istante contiene ogni possibile accadimento, così che non vi è posto per il tempo. Tutto può essere così riassunto: il tempo è pensiero e il pensiero appare nel tempo. La bellezza e la gioia si rivelano soltanto nell’adesso”……….

Jean Klein

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