L’INCENSO il profumo del cielo è la resina delle piante Boswellia crescono ai confini del deserto in una ristretta fascia di terra e sassi, la più famosa è Boswellia sacra, diffusa nell’Arabia del sud, ma ci sono più di 20 varietà tra cui l’indiana Boswellia serrata, detta Guggul., questo aroma avvicini l’anima a Dio, innumerevoli generazioni si sono servite di  Boswellia per la preghiera, il raccoglimento, e per entrare in stati meditativi, purifichi i nostri spazi interiori, alleggerendo la psiche da tutto ciò che la opprime e proteggendo da influssi negativi. Agendo su questi piani profondi, è come essere trasportati al di fuori dal caos quotidiano con effetti rilassanti e antistress.

*MIRRA la forza sensuale della terra, pianta del deserto è Myrrhis odorata è la Mirra dei Re Magi l’incenso è “maschio”, la mirra è “femmina”, racchiude in sé l’energia della terra, dona forza, radicamento, tonicità, ideale per uscire da stati di affaticamento e confusione mentale, nel mondo medio-orientale, ma anche nell’antico Egitto si riteneva che questa fragranza accendesse la sensualità.     

*BENZOE  l’ispirazione nella calma è originario dell’estremo oriente, è la resina dell’albero Benzoe Siam, diffuso in Indocina. Dolce e balsamico, ricorda la vaniglia. Si usa nelle miscele, quasi mai bruciato da solo (è irritante). Alla sera, insieme a cannella e sandalo, risulta calmante, rasserenante. Mentre, insieme a incenso e cedro, apre varchi sui mondi dello spirito, stimola la creatività, sentimenti amorosi, libera la fantasia.    

*CEDRO il profumo dei giardini dell’Eden, originario della Mesopotamia, considerava l’albero delle rivelazioni: esporsi ai suoi fumi apriva alle ispirazioni sovrannaturali, da cui trarre saggi consigli. Si usava nei rituali, anche a scopo di purificazione. Dona forza interiore e sicurezza nei momenti di crisi, conferendo fiducia e autostima. Nello stesso tempo riduce la pressione psichica e riporta un po’ di serenità.     

*LADANO dona un ondata di sensazioni è la resina di un arbusto, il Cistus creticus, era l’aroma prediletto a Creta mentre oggi si coltiva in varie aree del Mediterraneo. Entra anche nelle fumigazioni giapponesi. È un aroma affascinante, rafforza la percezione del corpo e la sensibilità in genere aiuta a percepire noi stessi. Esporsi al suo profumo significa essere colpiti da immagini, ricordi e stati d’animo che normalmente non si provano.

*STORACE la gioia delle feste è originario della Mesopotamia, è un cespuglio dal quale si ricava un balsamo liquido, dona energia psichica, vigore, autostima e potenzia la sensualità e le capacità seduttive.     

*SANDALO il legno dell’energia psicofisica, l’energia vitale, antico aroma della tradizione induista, si usa anche nelle pratiche di incinerazione. Si brucia il legno dell’albero Santalum album, che cresce soprattutto nell’India orientale.

*LENTISCO l’espulsione della malattia, questa resina era un “must” dalle isole dell’Egeo si usa in rituali curativi ci si espone al fumo della pianta, chiudendo gli occhi e visualizzando “l’uscita” della malattia dal corpo. Le madri visualizzavano i figli immersi in una nuvola di questo fumo, come protezione dalle malattie, favorisce la meditazione donando una sensazione di luce.

*ALLORO il potere della chiaroveggenza, pianta strettamente legata ad Apollo, entrava probabilmente nelle miscele fumigatorie dell’oracolo di Delfi, ha personalità maschile e solare purifica, la sua caratteristica principale è legata alla capacità di favorire la chiaroveggenza e i sogni profetici.

*GINEPRO energia e concentrazione, una delle più antiche fumigatorie, negli antichi testi erboristici medievali si riteneva una pianta che protegge dall’attacco dei demoni, rida tono dopo la malattia. Si usa anche in Tibet nelle fumigazioni “dhupi”: si praticano durante i rituali per aumentare la  concentrazione spirituale.

*ROSA DAMASCENA il fiore dell’unione mistica, il profumo preferito della spiritualità araba e sufi, la “madre di tutti i profumi”, portati in Europa dai Crociati. Agisce sulla sfera affettiva per lenirne le ferite, apre il cuore e lo dispone all’ascesi, per i sufi la rosa di Damasco è il simbolo dell’unione spirituale con Dio.

*JINKOH il legno della via dei profumi, il legno di una pianta Aquilaria agallocha dotato di un profumo meraviglioso, in Giappone è ben conosciuto perché si usa nelle cerimonie Ko-doh letteralmente “la via del profumo”., la raffinata cultura giapponese parla di “ascolto” dei profumi, percepirli in modo consapevole significa completare il proprio cammino di perfezionamento interiore.

*COPALE l’aroma di cui si cibano gli Dei, esistono due alberi del copale Protium copal e Bureseru microphylla sacri alle popolazioni amerindie precolombiane, Maya e Aztechi offrivano la resina al Dio del Sole nei riti, durante le cerimonie di iniziazione o divinazione, quella bianco-gialla sprigiona un aroma delicato adatto all’introspezione, il nero è più forte, un tuffo nelle profondità dell’anima, il color oro stimola l’ispirazione, l’immaginazione e la fantasia. Secondo la tradizione mesoamericana queste resine sono doni del Giaguaro, simbolo del Sole, si considerava il cibo degli Dei, far salire i fumi verso il cielo significava ringraziarsi le massime divinità del pantheon.

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