Il Capodanno tibetano, conosciuto anche come Losar, è la festa più importante del calendario tibetano. Le celebrazioni durano due settimane, in genere durante i mesi di dicembre e gennaio. La festa di Losar viene celebrata dal popolo tibetano. E’ caratterizzato da antiche cerimonie che rappresentano la lotta tra il bene e il male, cantando e facendo passare torce di fuoco tra la folla. Alcuni eventi come la danza del cervo e divertenti battaglie tra il re e i suoi ministri vari producono un certo clima di leggerezza. Durante gli ultimi due giorni del vecchio anno, che si chiama Gutor, la gente in Tibet comincia a prepararsi per il Nuovo Anno. Il primo giorno di Gutor lo si trascorre pulendo la casa. La cucina deve essere pulita particolarmente bene, perché è dove si cucina per la famiglia, ed è quindi la parte più importante della casa. Anche il camino viene spazzato e spolverato. Vengono cucinati piatti speciali. Uno di questi è una zuppa servita con piccoli ravioli. La zuppa è fatta di carne, grano, riso, patate dolci, formaggio, piselli, peperoni verdi, vermicelli e ravanelli. I ripieni per ravioli includono pezzi di legno, carta o ciottoli. Il secondo giorno di Gutar, si svolgono le cerimonie religiose. La gente va a visitare il monastero locale per pregare e consegnare dei doni ai monaci. I Tibetani fanno anche scoppiare petardi per sbarazzarsi degli spiriti maligni che si nascondono intorno. Il giorno di Capodanno, i tibetani si alzano presto, e indossano vestiti nuovi dopo aver fatto il bagno. Rendono omaggio agli dei mettendo offerte di fronte ai loro santuari domestici. Le offerte sono generalmente costituite da animali e demoni realizzati con un tipo di impasto chiamata torma. Inoltre, questo è il giorno in cui i familiari si scambiano doni. Le famiglie fanno anche una cena per riunirsi, che di solito consiste in una sorta di torta chiamata Kapse e una bevanda alcolica chiamata chang, che si beve per scaldarsi. “Losar” è una parola tibetana che significa Capodanno. La parola è composta da due caratteri: “lo” e “sar”. “Lo” significa “anno” e “sar” significa “nuovi mezzi”. La celebrazione del Losar può essere fatta risalire al periodo tibetano pre-buddhista. A quel tempo, i tibetani erano seguaci della religione Bon, e tenevano un rito spirituale ogni inverno. Durante i riti, la gente bruciava una grande quantità di incenso per placare gli spiriti, divinità locali e protettori. In seguito, questa festa religiosa diventò una festa buddista annuale, solare, sotto il regno di Pude Gungyal, il nono re del Tibet. Si dice anche che la festa abbia avuto inizio quando un’anziana donna di nome Belma introdusse in Tibet l’unità di misura del tempo basata sulle fasi della luna. Questa festa si teneva in autunno, quando sbocciavano gli alberi di albicocche. Potrebbe essere stata la prima celebrazione della tradizionale festa degli agricoltori. Fu durante questo periodo che le arti della coltivazione del terreno vennero introdotte in Tibet. Le cerimonie religiose cominciarono a celebrare queste nuove abilità, e si ritiene che queste celebrazioni abbiano condotto alla festa di Losar.
