Siamo giunti al mese di Dicembre. Questo mese ci fa pensare inevitabilmente al Natale. Nell’antica Roma, infatti, a Dicembre, si festeggiavano i Saturnali, festività della religione romana dedicata al dio Saturno e alla mitica età dell’oro. Questi si svolgevano dal 17 al 23 dicembre. “La festa, dedicata a Saturno quale dio della fertilità, serviva anche ad augurare la fecondità della terra. Inoltre, a causa dell’identificazione di Saturno con il dio greco Crono, patrono della mitica età dell’oro, i Saturnali celebravano anche l’epoca primordiale in cui si riteneva che la proprietà delle terre e dei beni fosse comune e che non esistessero né il lavoro né i conflitti sociali né la guerra. Durante questa festa era ribaltato l’ordine sociale e gli schiavi potevano considerarsi per la durata dei Saturnali degli uomini liberi.” Il mese di dicembre è segnato da un’altra festività importante: Yule, la festa del solstizio d’inverno nella tradizione germanica precristiana.“Non si sa molto sulla festa di Yule nella tradizione nordeuropea. È certo che la celebrazione avveniva durante il solstizio invernale in epoca precristiana Nonostante vi siano numerosi riferimenti a Yule nelle saghe islandesi, vi si trovano solo pochi e parziali resoconti circa la natura delle celebrazioni. Si trattava comunque di un periodo di riposo e danze, che in Islanda continuò a essere celebrato per tutto il Medioevo, fino all’epoca della Riforma. Si sa anche che durante la festa avveniva il sacrificio di un maiale in onore del dio norreno Freyr, una tradizione che è rimasta nella cultura scandinava, in cui a Natale si consuma carne di maiale.” La notte tra il 5 e il 6 dicembre si festeggia in varie parti dell’Italia settentrionale e in Puglia, San Nicola di Bari, protettore dei bambini, poi trasformato  nella figura del Babbo Natale che tutti conosciamo. Il 7 dicembre a Milano si festeggia San’Ambrogio, protettore della città e in questa stessa data si inaugura la stagione lirica al Teatro alla Scala. L’8 dicembre è l’Immacolata concezione, dogma proclamato  da papa Pio IX nel 1854. La notte del 9 dicembre nelle campagne picene si accendono i focaracci  in onore degli dei campestri prima, della Madonna poi. IL 13 dicembre sia in Italia che in molte altre parti del mondo si festeggia Santa Lucia protettrice degli occhi che nel mantovano porta i regali ai bambini.

Iran : la notte di Yalda.. È una festa del solstizio d’inverno che si tiene in Iran. Yalda significa nascita, e il festival vuole celebrare la vittoria della luce sulle tenebre. Ci si raccoglie in famiglia per rimanere svegli tutta la notte, mangiando melograni, che simboleggiano il ciclo della vita, insieme a frutta secca. La festa di Yalda deriva dal mitraismo e celebra la nascita di Mitra, dio del Sole. Nell’antichità l’inverno era considerato simbolo di avversità: trascorrere insieme la notte più buia dell’anno era un modo per affrontare uniti le difficoltà della vita, aspettando che l’aurora sconfiggesse le tenebre.
Cina: Dongzhi.. È la festa che il 22 dicembre celebra l’inizio dell’inverno in Cina e in molti altri Paesi dell’Asia orientale. Vi si inseriscono diverse tradizioni locali e le sue origini possono essere fatte risalire alla filosofia yin e yang, di equilibrio e armonia nel cosmo: dopo il Dhongzhi, infatti, arrivano giorni con più ore di luce e quindi aumenta l’energia positiva. Tradizionalmente, durante il Dongzhi ci si raccoglie in famiglia, mangiando le tradizionali Tangyuan (palline di riso bianche e rosa), che simboleggiano la riunione. Viene anche spesso servito un vino di riso non filtrato e moderatamente alcolico.
Messico: la notte dei ravanelli.. Il 23 dicembre, nello Stato messicano di Oaxaca inizia un festival di tre giorni dedicato alle… verdure intagliate. Un trionfo di ravanelli, soprattutto, scolpiti da artigiani per rappresentare la natività e scene di folklore messicano. La festa ha origine nel periodo coloniale, quando i ravanelli furono introdotti dagli spagnoli. Tuttavia, poiché essi appassiscono rapidamente dopo il taglio, le opere restano “fresche” e apprezzabili solo per breve tempo, e questo fa sì che si creino lunghe file in una sorta di gara contro il tempo.
Arizona: il Soyal.. Gli indiani Hopi dell’Arizona celebrano il solstizio d’inverno (Soyal) con cerimonie tradizionali che includono danze e riti di accoglienza degli spiriti di protezione dalle montagne, chiamati kachinas. Tipici della cerimonia sono i Paphos, o bastoni della preghiera, che si usano per benedire tutta la comunità, comprese case, animali e piante.
Galles: la festa del mare grigio.. Se vi trovate in Galles intorno a Natale, non sorprendetevi vedendo un teschio di cavallo attaccato a una veste bianca, portato di casa in casa da persone che cantano. È la tradizione del Lwyd Mari (mare grigio). Dopo i canti, il gruppo e il ”cavallo” sono invitati all’interno delle case per bere birra e mangiare dei dolci tradizionali.

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