Secondo gli sciamani il mondo che vediamo è solo una piccolissima porzione di realtà. Esistono altre dimensioni alle quali non abbiamo accesso semplicemente perché non sappiamo della loro esistenza. Queste dimensioni sono popolate da un’infinità di spiriti, molti dei quali benevoli. Gli spiriti benevoli, se invitati espressamente da noi nella nostra vita, sono in grado di aiutarci, donandoci potere e guarigione. Nella nostra cultura siamo purtroppo schiavi della credenza che esista un’unica verità e che tutto il resto vada scartato. Nella cultura sciamanica, invece, esistono molteplici verità, una per ogni essere vivente, e, insieme, formano il meraviglioso arazzo dell’umanità. Quando ci si accosta all’esperienza sciamanica è quindi importante accantonare questa credenza di un’unica verità e darsi il permesso di cercare la propria: la nostra verità non nasce in contrapposizione ad altre, né le sminuisce, ma, al contrario, arricchisce la visione di tutti, apportando un contributo unico e prezioso che solo noi possiamo donare. Nel viaggio sciamanico abbandoniamo il nostro emisfero sinistro e andiamo alla scoperta del nostro lato più intuitivo. Quando siamo disposti ad accantonare critica e giudizio, e ci permettiamo di vedere con gli occhi del cuore, la nostra saggezza interiore si manifesta, offrendoci una visione della vita e delle cose spesso totalmente sconosciuta alla nostra mente razionale. Anche la persona più scettica, purché aperta a sperimentare, avrà la possibilità di scoprire una nuova dimensione di sé, più saggia e profonda, che andrà ad arricchire enormemente la sua esperienza di vita. Ben lungi dalla magia, simile a un sogno lucido, il viaggio sciamanico ci dà la possibilità di accedere alla nostra saggezza interiore e di trovare le risposte alle nostre domande, comprese quelle sulla nostra missione di vita e del perché siamo qui. Il viaggio sciamanco si compie in uno stato alterato di coscienza (che si raggiunge generalmente attraverso il suono del tamburo), una condizione che ci consente di abbandonare la mente ordinaria per vedere col ‘cuore’. L’esperienza sciamanica ci insegna che nel momento stesso in cui riconosciamo che siamo corpi dotati di uno spirito o, meglio ancora, spiriti dotati di corpo, e ci appelliamo a questa nostra fonte spirituale, avremo il potere e la capacità di affrontare qualsiasi problema, che si tratti di un disagio fisico, psichico, o di modificare una situazione o un comportamento. Il tutto grazie anche all’aiuto dei nostri spiriti alleati. Nell’antichità, gli sciamani ebbero modo di osservare la straordinaria vitalità degli animali selvatici, in grado di sopportare condizioni di stress, fame e intemperie che sarebbero risultati fatali a qualsiasi essere umano. Pensarono che se avessero potuto attingere a questo surplus di vitalità avrebbero potuto non solo guarire più facilmente dalle malattie ma anche disporre di più energia per tutte le sfide dell’esistenza e, per questo, decisero di trovare il modo di stringere delle alleanze con gli spiriti degli animali. Quando cominciarono ad indagare nella realtà non-ordinaria, scoprirono che ogni uomo disponeva già dalla nascita di un alleato animale perché se così non fosse stato non sarebbe sopravissuto, nella sua fragilità, a pericoli e malattie. Notarono anche che i bambini, ancora vicini alla natura e agli spiriti, conoscevano istintivamente quale fosse il loro animale guida. Scoprirono poi che le persone adulte potevano attingere al potere dell’animale alleato purché ne prendessero coscienza e stringessero con lui un rapporto personale. Scoprirono infine che si poteva avere più di un animale di potere ma che, in ogni caso, uno risultava dominante rispetto agli altri. L’animale guida è di solito un animale selvatico, poiché gli animali domestici hanno perduto una parte del loro potere naturale durante l’addomesticamento. Può tuttavia anche essere un animale mitico, come la Fenice, Pegaso, l’Unicorno o un qualunque animale ibrido, noto alla mitologia o anche sconosciuto. Niente, nella visione sciamanica, è irreale o impossibile. Ogni animale ha un potere ben preciso che lo contraddistingue, diverso da quello degli altri. Alcuni animali di potere, inoltre, non sono alleati di una singola persona ma di un’intera famiglia, di una categoria o di una nazione li possiamo riconoscere, ad esempio, negli stemmi araldici di alcune famiglie e nelle bandiere di alcuni stati. Gli spiriti degli animali possono venirci in aiuto con il loro potere anche in particolari frangenti della vita. Gli sciamani consigliano di prestare particolare attenzione agli animali che ci appaiono in sogno o comunque in modo inaspettato, specie se selvatici e se non ci sono familiari: in tal caso infatti, secondo loro, hanno fatto una lunga strada per venire fino a noi ed offrirci il loro potere. Nella visione sciamanica, l’animale che appare nei nostri sogni è uno spirito potente. Se ciò non accade, e quindi non riceviamo queste visite inaspettate, possiamo cercarli noi, seguendo l’insegnamento degli sciamani. L’animale di potere ci offre la connessione con la vitalità primordiale delle bestie selvatiche e ci dona una maggiore resistenza alle malattie ma anche il potere di costruire la nostra strada, di trasformare la realtà, di evolverci e entrare in equilibrio con l’Universo. Se allentiamo il nostro rapporto con lui, dimenticandoci della sua esistenza, lo spirito dell’animale si allontana, privandoci del suo potere. La ricerca del proprio animale di potere risulta preziosa ed efficace per individuare le proprie risorse interiori ed i propri talenti inespressi.