Un’antichissima leggenda buddhista narra che cinquecento anni prima di Cristo il principe Gautama Siddharta raggiunse il massimo grado di illuminazione e diventò un Buddha, cioè un “risvegliato”, liberandosi definitivamente dal giogo delle reincarnazioni. Il Buddha morì nell’anno 483 avanti Cristo nella notte del plenilunio nella costellazione del toro; egli raggiunse la soglia del Nirvana, luogo della Grande Liberazione, dove una volta varcata la soglia, si sarebbe trovato immerso nella Luce della Beatitudine Eterna. Ma mentre stava per varcare quella soglia, il Buddha si arrestò e si volge a guardare indietro, verso il genere umano dove gli uomini sono sofferenti e malati, e provando dal profondo del suo Cuore una enorme Compassione, non ebbe il coraggio di proseguire; così dinnanzi a tutti i grandi Esseri di Luce delle Gerarchie Celesti che erano pronti ad accoglierlo, egli formulò un solenne giuramento: ogni anno, nel momento esatto del plenilunio nella costellazione del toro, Egli sarebbe tornato sulla terra a portare la sua benedizione a tutta l’umanità, per incoraggiarne l’evoluzione spirituale. Questo è il senso della cerimonia del Wesak, un rituale che da 2500 anni viene celebrato nel mondo buddista, e che negli ultimi anni è diventato un evento planetario, senza confini religiosi. La cerimonia del Wesak viene celebrata proprio a maggio, nella notte del plenilunio nella costellazione del Toro, data in cui sarebbe morto il Buddha. Questa cerimonia viene celebrata nell’Himalaya, nella valle del Wesak, alle pendici del monte Kailash, uno dei luoghi più sacri e magnetici del Pianeta Terra; qui ogni anno, in una posizione segreta, migliaia di persone giungono da India, Tibet, Nepal, per parteciparvi; sono discepoli e maestri di tutte le confessioni religiose, che contribuiscono alla crescita spirituale di milioni di uomini. Quando tutto è pronto per la cerimonia arrivano anche i grandi Maestri Ascesi della Gerarchia Celeste, presenti nei loro Corpi Spirituali ed il Buddha si manifesta nel suo Corpo di Luce per circa otto minuti, elargendo la sua benedizione all’umanità intera. Questa cerimonia è l’opportunità per l’umanità di compiere un balzo in avanti sulla via dell’evoluzione spirituale. Tutti quelli che prendono parte alla cerimonia di persona, col pensiero o in meditazione beneficiano di questa benedizione che li eleva spiritualmente; così ognuno diventa un canale e, a sua volta, ridistribuisce questa potente energia di Luce che altrimenti rimarrebbe inutilizzata.