In molte culture gli animali ricoprono, o ricoprivano, un ruolo fondamentale. Popolazioni come gli Aborigeni Australiani, gli Indiani d’America e gli Egizi attribuivano ad ogni creatura un profondo significato simbolico. Questi animali avevano il compito di guidare gli individui nel corso della propria vita e ogni uomo, nei momenti di difficoltà, poteva appellarsi al proprio animale totem per ricevere aiuto e preziosi consigli. Il gufo, potente rapace notturno, era uno dei principali animali al quale venivano attribuite caratteristiche quasi mistiche e di grande importanza. I significati simbolici del gufo possono variare leggermente in base al luogo del mondo a cui si fa riferimento. Questo animale, però, è presente in quasi tutte le culture e in ognuna di esse ricopre un ruolo di fondamentale importanza. A conferma di questa teoria esistono numerose rappresentazioni antiche raffiguranti gufi e civette La più antica rappresentazione, non a caso, risale a 30.000 anni fa ed è stata rinvenuta nella parete di una grotta in Francia. Questo significa che il gufo, dagli albori dell’umanità, attira e attrae gli umani e che i suoi significati simbolici sono antichissimi e quasi nati con l’uomo stesso. Presso gli Indiani d’America, ad esempio, esso simboleggiava la saggezza, la lungimiranza e la preveggenza. Tutti questi aspetti sono dovuti principalmente alle particolari caratteristiche dell’animale: esso è infatti in grado di vedere al buio fatto interpretato dagli indiani come la capacità di vedere il futuro, di capire i cambiamenti climatici prima che si verifichino e di annunciarli tramite il suo canto notturno. Per gli Egizi, invece, il gufo aveva lo speciale compito di vegliare sulle anime dei morti e di accompagnarle nel loro cammino. L’essere un animale tipicamente notturno, oltre ad aver legato inesorabilmente il gufo all’oscurità della notte, ha creato anche questo doppio legame con il mondo dell’aldilà. Non a caso, presso molte culture come la nostra, il gufo è visto come un animale poco fortunato, inquietante e oscuro. Per gli Egizi, invece, era molto differente. Nel loro caso non si trattava di una sorta di “traghettatore di anime” verso gli inferi ma del compagno di un felice cammino che poteva portare nel Mondo Superiore oppure nel Mondo Inferiore. Quest’ultimo mondo, infatti, non era un inferno nella concezione cristiana del termine ma un altro piano di esistenza. Ancora, per gli Aborigeni Australiani esso era un totem messaggero in stretto collegamento con stregoni e sciamani. Il gufo poteva, secondo le loro credenze, comunicare con chi dimostrava di avere poteri al di sopra della norma ed essere un aiuto per l’intera comunità. A livello generale il gufo è visto come un simbolo di saggezza e diconoscenza profonda di sé. Il suo legame con l’oscurità e con la morte, in realtà, simboleggia il rinnovamento della vita e le fasi della crescita dell’individuo che devono passare per forza di cose tramite la distruzione per potersi rigenerare. La più grande capacità del gufo è quella di saper portare alla luce ciò che è nel buio e di riuscire a vivere nel buio stesso. Simbolicamente questo significa che, chi è guidato dal totem del gufo, può trovare un enorme forza all’interno di sé ed utilizzarla per uscire vincitore delle più difficili battagliere della vita. Il gufo, inoltre, aiuta ad avere una visione chiara delle cose e a far luce sulle situazioni poco chiare. Chi è guidato da questo animale, appellandosi alla sua forza, può riuscire a vivere una vita chiara, serena..