1° Febbraio 2024 è la Ruota dell’Anno.. Imbolc è Luce e Rinascita. La Luce che è nata al Solstizio di Inverno comincia a manifestarsi all’inizio del mese di febbraio.. le giornate si allungano poco alla volta e ci accorgiamo che qualcosa sta cambiando. Imbolc è una delle quattro feste celtiche, dette Feste del Fuoco, perché l’accensione rituale di fuochi e falò ne costituiscono una caratteristica essenziale.. il fuoco è considerato sotto il suo aspetto di Luce, questo è il periodo della Luce Crescente. Gli antichi Celti, consapevoli dei sottili mutamenti di stagione come tutte le genti del passato, celebravano in maniera adeguata questo tempo di risveglio della Natura. Non vi erano grandi celebrazioni tribali in questo buio e freddo periodo dell’anno, tuttavia le donne dei villaggi si radunavano per celebrare insieme la Dea della Luce.. nell’Europa celtica era infatti onorata Brigit dea del triplice fuoco; infatti era la patrona dei fabbri, dei poeti e dei guaritori. Il suo nome deriva dalla radice “breo” fuoco.. il fuoco della fucina si univa a quello dell’ispirazione artistica e dell’energia guaritrice. Brigit, figlia del Grande Dio Dagda e controparte celtica di Athena-Minerva, è la conservatrice della tradizione, perché per gli antichi Celti la Poesia era un’Arte Sacra che trascendeva la semplice composizione di versi e diventava magia, rito, personificazione della memoria ancestrale delle popolazioni. Sacri a Brigit erano la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio. Lo specchio è strumento di divinazione e simboleggia l’immagine dell’Altro Mondo cui hanno accesso eroi e iniziati. La ruota del filatoio è il centro ruotante del cosmo, il volgere della Ruota dell’Anno e anche la ruota che fila i fili delle nostre vite. La coppa è il grembo della Dea da cui tutte le cose nascono. In Irlanda, si preparano con giunchi e rametti le cosiddette croci di Brigit, a quattro bracci uguali racchiusi in un cerchio, cioè la figura della ruota solare.. lo stesso giorno vengono bruciate le croci preparate l’anno prima e conservate fino ad allora. Si credeva che lo spirito del cereale o la stessa Dea del Grano risiedesse nell’ultimo covone mietuto.. come le spighe del vecchio raccolto sono il seme di quello successivo, così la vecchia divinità dell’autunno e dell’inverno si trasformava nella giovane Dea della primavera, in quella infinita catena di immortalità che è il ciclo di nascita, morte e rinascita. Brigit rappresenta appunto la giovane Dea della primavera. E’ il momento di purificare la nostra mente dai cattivi pensieri e dai sentimenti inadeguati.. pulizia mentale, che ci consenta di fare entrare in noi la luce della Natura rinnovata e di partecipare al risveglio del cosmo dalla lunga notte invernale. Spiritualmente può essere utile la celebrazione di piccoli rituali legati ai simboli della festa. Un rituale molto semplice può essere quello di accendere una candela bianca dicendo “Accendo la fiamma di Brigit per illuminare il cammino della mia vita”. Si mediti sul nostro bisogno di purificazione, sulla necessità di abbandonare cose e aspetti della nostra vita che non ci piacciono più, sulle nuove cose che vogliamo portare nelle nostre esistenze. Alla fine si spenga la candela dicendo “Spengo la fiamma di Brigit per farla vivere in me” e si visualizzi la luce della candela che entra in noi.