L’occhio di Shiva, che è considerato un ottimo portafortuna, è conosciuto anche con altri nomi: “occhio di gatto” in Australia e Nuova Zelanda, “moneta di sirena” in Sudafrica, “occhio di Naxos” in Grecia, “occhio di Santa Lucia” in Italia. Si tratta dell’opercolo calcareo di una specie marina, l’Astraea rugosa, che vive su fondali rocciosi, dove si nutre di alghe. L’animale secerne, oltre alla conchiglia che è la sua abitazione e la sua protezione, un opercolo calcareo ricoperto di uno strato corneo che utilizza come “porta di casa” quando si ritira completamente all’interno della conchiglia. L’opercolo ha una forma tondeggiante-ellittica, con un lato esterno convesso e colorato, mentre la parte interna, a contatto con l’animale, è piatta, a spirale e di colore bianco. In passato la pesca era del tutto casuale e venivano utilizzati gli esemplari che rimanevano impigliati nelle reti, ma la crescente popolarità e l’avvento di attrezzature utili alle immersioni subacquee, che ne hanno permesso una più facile cattura, hanno portato a una significativa riduzione degli esemplari.In molte zone ove il mollusco era comune, è divenuto adesso assai raro e di piccole dimensioni. Nell’Induismo l’opercolo è considerato la rappresentazione del “terzo occhio” di Shiva e gli viene attribuito un effetto positivo sui flussi energetici del corpo umano. “L’occhio” vigila sul suo portatore ed è simbolo di conoscenza e saggezza. La spirale simboleggia lo sviluppo e il movimento e si dice protegga dalle forze maligne, incanalando e accrescendo le energie positive. L’occhio di Shiva dovrebbe quindi esercitare un effetto benefico per la persona nel suo complesso..
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By Klara