L’indagine ISTAT del 2014 ha rilevato che il 31,5% delle donne italiane tra i 16 e i 70 anni ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Un rapporto del 2018 relativo alle molestie sul luogo di lavoro ha messo in luce che nel corso della loro vita, 1.100.000 donne (pari al 7,5% delle lavoratrici) ha subito ricatti sessuali per ottenere un lavoro, per mantenerlo o per ottenere progressioni nella carriera. Confrontando gli omicidi volontari di donne nel 2018 (133 omicidi, pari allo 0,43 per 100.000 donne), l’ISTAT ha collocato l’Italia fra i paesi europei con una più bassa percentuale, dietro solo a Grecia e Cipro; ai primi posti Lettonia e Lituania. È stato tuttavia evidenziato come mentre la serie storica rilevi un notevole calo degli omicidi di uomini nel corso di 25 anni (da 4,0 per 100.000 maschi nel 1992 a 0,8 nel 2016), il numero di donne uccise registrate nello stesso periodo (da 0,6 a 0,4 per 100.000 femmine) rimanga perlopiù stabile. Nell’opuscolo pubblicato dalla Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, a sostegno della campagna “…questo NON È AMORE” per aiutare le vittime di violenza a vincere la paura di denunciare, i dati parlano di un aumento delle vittime di sesso femminile dal 2016 (68%) al 2019 (71%). Sia le vittime che gli autori di questi reati sono in alta percentuale di nazionalità italiana: nel 2018 erano italiani il 73% dei soggetti segnalati all’autorità giudiziaria dalle forze di polizia, nel 2019 il dato è salito al 74%. Nel 2018-2019 tra le donne straniere sono le romene a denunciare più di altre di aver subito maltrattamenti in famiglia, percosse, violenze sessuali e atti persecutori. Nel 2018 l’82% degli autori di omicidi femminili è un familiare. Nel novembre 2018, alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, viene inaugurata a Roma, nel Parco Grandi al Collatino, una stele in memoria di Nicole Lelli e di tutte le vittime del femminicidio.. Secondo il Rapporto EURES sul femminicidio in Italia, tra il 2000 e il 31 ottobre 2020 sono 3.344 le donne uccise in Italia, pari al 30% degli 11.133 omicidi volontari complessivamente censiti. Nel 2019 sono state uccise 99 donne, 85 in ambito familiare. Nei primi 10 mesi del 2020 le vittime registrate sono 91, con un leggero calo nella percentuale di donne straniere. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, viene rilevata una flessione del numero di femminicidi al centro-sud e un aumento al nord: in Lombardia e Piemonte si concentra il 36% dei casi nazionali. La rilevazione ISTAT sul numero delle chiamate al numero verde 1522 contro la violenza e lo stalking durante periodo di emergenza COVID-19 ha evidenziato che la quantità delle chiamate è più che raddoppiata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+119,6%)[36]. Le vittime che hanno chiesto aiuto nel periodo 1. marzo-16 aprile sono state 2.013 (+59%). La Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio ha confermato come durante il lockdown, secondo quanto evidenziato dai dati forniti dal Ministero dell’Interno[38], a fronte di un calo complessivo dei reati contro la persona, la violenza di genere sia aumentata in forma sommersa a causa delle maggiori difficoltà delle donne a denunciare:[39] l’ISTAT ha riportato un calo del 43,6% delle denunce per maltrattamenti in famiglia nel periodo marzo-aprile 2020.[37] Dai dati forniti dall’Associazione Nazionale D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza che riunisce più di 80 associazioni che gestiscono centri antiviolenza e case rifugio su tutto il territorio italiano, il numero delle donne che si sono rivolte a un Centro antiviolenza della rete della Rete D.i.Re per chiedere sostegno nel periodo 6 aprile – 3 maggio 2020 risulta aumentato del 79,9% rispetto all’anno 2018. Il 25 novembre 2021 il Ministero dell’interno fornisce i dati relativi all’anno in corso: 109 donne uccise (erano 101 l’anno precedente), di cui 93 in ambito familiare/affettivo. Nel corso della giornata televisioni e radio hanno dedicato vari servizi e riportato i messaggi, tra gli altri, del presidente Sergio Mattarella «numeri intollerabili , la violenza contro le donne è un fallimento della nostra società nel suo insieme» e di Papa Francesco «Le varie forme di maltrattamento che subiscono molte donne sono una vigliaccheria e un degrado per gli uomini e per tutta l’umanità»….
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BY KLARA